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venerdì, Maggio 3, 2024
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Racket alle prostitute, assolto il figlio del boss Mazzarella: condannata la trans ‘mamma Lisa’

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Inchiesta in frantumi. Quella relativa al presunto controllo dei Mazzarella sul racket della prostituzione a Napoli est. Gli arresti scattarono nell estate del 2018 e in manette finì Francesco Mazzarella, figlio del boss Vincenzo ‘o pazz poi scarcerato dal Riesame. Le accuse agli indagati, tra cui il trans Annalisa Improta detta ‘Mamma Lisa’, erano di associazione per delinquere ed estorsione. Ieri il processo di primo grado si è concluso con clamorose assoluzioni come quella di Francesco Mazzarella, abilmente difeso dall’avvocato Sergio Lino Morra, e di Antonio Sarnelli, difeso da Domenico Dello Iacono.

Le uniche condanne, che riguardano un episodio estorsivo poi riqualificato in sfruttamento della prostituzione riguardano la stessa a Improta che ha rimediato cinque anni e otto mesi, Vincenzo Micale a un anno e sei mesi con pena sospesa e Gabriele Palumbo a un anno e sei mesi. Secondo l’accusa i membri del gruppo quotidianamente controllavano i trans che si prostituivano nella zona ai quali avevano assegnato una “postazione fissa”, ne controllavano gli spostamenti e gli orari, imponevano con violenza e minaccia il pagamento di 30 euro al giorno: la somma necessaria per esercitare “tranquillamente” il meretricio nella zona.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri la Improta era al vertice del gruppo criminale e si avvaleva di alcuni soggetti per raggiungere i fini illeciti, tra cui la riscossione del “pizzo” imposto ai transessuali.

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