Da un lato il dolore per aver subìto la sottrazione di contanti e altri oggetti di valore. Dall’altro, la sensazione preoccupante di non sentirsi più al sicuro tra le mura domestiche nemmeno di giorno.
I residenti della zona dei Camaldoli e dintorni, dai Camaldolilli a via Marano-Pianura, hanno ancora lo spavento negli occhi per l’escalation dei furti negli appartamenti da parte di bande di ladri specializzati, che agiscono anche nelle ore in cui sarebbe facile imbattersi nei proprietari. Almeno nell’ultimo mese, l’azione dei malviventi si è intensificata. La richiesta è quella di un’azione maggiormente incisiva delle forze dell’ordine per individuare i responsabili e rendere l’area collinare più sicura.
Le testimonianze di Mario e Salvatore
InterNapoli.it ha raccolto diverse testimonianze delle vittime dei furti in appartamento. Mario Musella, residente in via Orsolone Guantai, racconta: «Attorno alle 5.20 di giovedì 13 febbraio c’è stato una violazione di domicilio nella mia abitazione. Io dormivo, non me ne sono nemmeno accorto. Quando sono uscito di casa attorno alle 7.30 per accompagnare i miei nipoti a scuola, ho notato il portoncino pedonale era leggermente aperto. Dai video delle telecamere di videosorveglianza installati si vede un’autovettura, probabilmente modello Fiat 500 L, fermata fuori al cancello dalla quale sono scesi due giovanotti. Uno di loro ha infilato un braccio dentro per cercare di trovare un pulsante di apertura che non c’era. Uno di loro ha ancora scavalcato il cancello più grande per poi aprire al complice quello piccolo, prima di scendere nella discesa del garage dove ci sono altri due appartamenti prima di andare via. Il tutto in 4 minuti di orologio».
In quest’occasione i ladri non hanno sottratto nulla ma a destare spavento è la velocità con cui si sono introdotti all’interno dell’edificio. Mario prosegue: «Il particolare che mi ha maggiormente colpito è stato il fatto, come dichiarato ai carabinieri formalizzato la denuncia, è uno di questi ladri aveva un cellulare in mano utilizzando un’applicazione che lampeggiava. Sembrava come un metal detector, alla ricerca di qualcosa. La mia sensazione è che tale applicazione fosse agganciata a un frequenzimetro abbinata a una centralina auto».
Salvatore Ruggiero non trattiene le lacrime ricordando la scena della casa a soqquadro delle scorse settimane, quando i ladri si sono introdotti anche nella sua casa di via San Romualdo, sempre nella zona dei Camaldoli. «I ladri si sono introdotti in casa di domenica, attorno alle 19.30. Noi eravamo usciti da poco ma siamo rientrati attorno alle 21 ed era tutto sottosopra». In quest’occasione il bottino dei ladri è stato consistente. «Hanno sottratto migliaia e migliaia di euro in contanti, parte dei quali avrei dovuto versare il giorno dopo in banca. Si trattava dell’incasso del mio negozio di ferramenta delle due settimane precedenti». Non è tutto. I ladri – ricorda Salvatore – hanno rubato anche collanine d’oro e altri preziosi, regali di mia madre e un anello che mia suocera ci ha regalato in occasione delle mie nozze aprendo un paio di casseforti».
Lo stesso Salvatore fa poi una riflessione. «Ho denunciato alla polizia, ma lo Stato non ci tutela: i malviventi vengono armati per rubare e tu sei disarmato a vedere la televisione, stai distratto e rilassato, te li trovi addosso. Se pure riuscissi a toglierli un coltello e colpirli, rischieresti anni di galera mentre sei tu ad aver subito il furto in casa. Qualche pattuglia di carabinieri e polizia ma non basta. I Camaldoli sono in balia dei ladri».
La paura di Maria
Maria Iodice, anche lei residente in via San Romualdo, da giorni vive in una condizione quasi di catalessi. «A parte gli oggetti sottratti, cosa di per sè irrilevante, a destare amarezza è la violazione della mia casa, che al mio ritorno da lavoro ho trovato a soqquadro, con l’armadio rotto e la porta in ferro danneggiata. La porta era chiusa e questi ladri hanno scavalcato i balconi stile Uomo Ragno».
Maria si ritiene nonostante tutto «fortunata perché sono entrati quando io non ero ancora in casa, ma ora anche di giorno ho paura a stare in casa perchè vivo da sola La cosa più strana è che questi individui entrano in azione nelle ore in cui l persone sono a casa e le strade piene di gente. Da me sono entrati in azione alle 19, senza la benchè minima difficoltà».
I responsabili
Da quanto testimoniato e da quanto è possibile scorgere visionando le telecamere di videosorveglianza, i responsabili dei furti nella zona collinare di Napoli degli ultimi mesi appaiono dei professionisti che studiano nei dettagli i colpi agendo in modo sicuro, veloce e meticoloso. Sulle loro tracce ci sono polizia e carabinieri, con la caccia ai malviventi che non appare per nulla facile. Dal canto suo, il consigliere dell’Ottava Municipalità Francesco Ruggiero continua a chiedere «un consiglio monotematico a porte chiuse con il prefetto di Napoli, l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine per trovare una soluzione che freni quella che è a tutti gli effetti un’emergenza sociale».