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Rapina da finti poliziotti a Forcella, annullata l’ordinanza per Antonio Bonavolta

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Altra crepa nell’inchiesta che un mese fa ha smantellato le nuove leve dei clan Giuliano e Mazzarella a Forcella. Dopo gli annullamenti dei giorni scorsi per Ciro Giuliano (figlio di Luigi ‘Zecchetella’) e Stefano Capuano, un altro indagato ha visto l’ordinanza di custodia cautelare a suo carico annullata al Riesame.

Si tratta di Antonio Bonavolta indicato come esponente del gruppo di San Gaetano che rispondeva di associazione e della rapina perpetrata dal gruppo ai danni di un parcheggiatore abusivo di largo San Marcellino.

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Il tribunale della libertà (VIII sezione presidente Pepe) ha pienamente accolto le argomentazioni difensive del legale di Bonavolta, l’avvocato Mauro Zollo, che ha fatto cadere una ad una le accuse per il suo assistito che è stato così scarcerato con il Riesame che non ha potuto fare altro che annullare l’ordinanza a suo carico. Bonavolta resta però detenuto per altra vicenda.

La rapina al parcheggiatore 

Sulla rapina al parcheggiatore è stato Salvatore Giuliano a raccontare come andarono i fatti e chi erano i partecipanti: «Conosco Fefè, una persona anziana che fa il parcheggiatore abusivo e so che ha subito una rapina alla quale ho preso parte pure io. Un giorno, qualche mese prima che ci arrestassero, non ricordo se prima o dopo Natale 2020, o forse era febbraio o marzo, se non addirittura aprile 2021, vennero a Forcella gli appartenenti alla paranza di San Gaetano, ovvero Salvatore Marino, Stefano Capuano, Antonio Bonavolta ed Emanuele Amoroso, accompagnati da Domenico De Martino ‘a caciotta e mi dissero di aver saputo dal nipote di questo parcheggiatore che aveva fatto la filata, persona di cui non conosco il nome, che lo zio deteneva in casa, in un vicoletto sopra il ponte, una consistente somma di denaro che aveva accumulato con la sua attività».

I ras escogitarono un piano originale per prelevare il denaro fingendosi così finti agenti:«Decidemmo quindi di fargli una rapina e ci recammo tutti noi sei a casa del parcheggiatore fingendo di essere poliziotti e di dover fare una perquisizione. Lui si accorse che non eravamo poliziotti ma nulla ha potuto fare perché nel frattempo ci siamo impossessati di tutto il denaro, circa 8.500-9.000 euro».

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