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venerdì, Marzo 29, 2024
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Massacrati di botte e gli tagliano l’orecchio, arrestati tre romeni dopo la rapina horror

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A una svolta le indagini sulla rapina di Lanciano. I carabinieri hanno arrestato tre rumeni, che stavano per partire con l’auto usata per l’assalto alla villa di Carlo Martelli e Niva Bazzan. Avevano addosso circa 3.400 euro. Uno dei rumeni, intorno alle 10, è stato portato al Commissariato, probabilmente per l’interrogatorio.

Ieri è stata registrata una testimonianza fondamentale. Quella di un uomo che è stato vittima della banda nei mesi scorsi. «Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell’Est Europa». Il commerciante Massimiliano Delle Vigne ha ricordato il pestaggio subito nella sua villa a Santa Maria Imbaro, alle porte di Lanciano. Brutali analogie con l’assalto fatto a Carlo Martelli e sua moglie Niva Bazzan, mutilata all’orecchio destro.

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Una bella villa in campagna circondata da un prato e da un piccolo bosco alla periferia di Lanciano, una pista ciclabile percorsa da bici, ma anche da gente che fa jogging. Un filo bianco e rosso tiene lontani i curiosi dalla casa di Carlo Martelli, il 69enne chirurgo fondatore dell’associazione per disabili Anfass sorpreso la notte scorsa da quattro banditi mentre dormiva insieme alla moglie Niva Bazzan e al figlio disabile che hanno messo a segno un colpo da Arancia Meccanica.

Pur di convincere i due coniugi a indicare loro la cassaforte, che in casa non c’era, sono arrivati a tagliare alla donna il lobo di un orecchio con un coltello. Il medico invece è stato massacrato di pugni al volto, mentre il figlio disabile per fortuna non è stato toccato. La sua stanza è stata però messa a soqquadro dalla banda di malviventi che, alla fine, si sono dovuti accontentare di prelevare quanto possibile con il bancomat e le carte di credito dei coniugi Martelli.

“Faremo di tutto per arrestare i colpevoli e farli marcire in galera, non si può vivere con paura anche in casa propria”, assicura il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il fratello di Carlo Martelli, Alfredo, che abita nella villa accanto, si sfoga: “Quel film, Arancia meccanica, forse fa ridere in confronto a quello che hanno fatto. Qui non ci sentiamo affatto sicuri, non c’è alcun controllo del territorio, chiunque passa, guarda e mette a segno furti e rapine anche se una cosa del genere qui non si era mai vista. Ci devono essere pene più severe e soprattutto certe e bisogna potersi difendere a casa propria. Fino a quando non ti toccano uno pensa che sia esagerato tenere un’arma in casa ma quando ti sequestrano, ti picchiano e arrivano a minacciare e a mutilare i tuoi familiari capisci che devi poterti difendere”.

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