Morto in condizioni e situazioni ancora tutte da chiarire. Luca La Penna, indicato come un ras del clan De Luca Bossa di Ponticelli, è deceduto durante il trasporto in ambulanza dal carcere in ospedale. L’uomo, detenuto nel carcere di Secondigliano, aveva visto aggravarsi le proprie condizioni da recluso come testimoniato dai familiari e da diverse persone a lui vicine. Le sue condizioni si sarebbero aggravate nelle ultime ore tanto da rendere necessario il trasporto in ospedale, struttura che l’uomo non è riuscito a raggiungere visto il sopraggiungere del decesso. Il suo legale è in attesa della data per la fissazione dell’autopsia che darà poi il via ad indagini difensive.
“Febbre alta e sbalzi di pressione”
Lo stesso avvocato Gallina ha dichiarato: “Da quanto trapelato sinora sembrerebbe che il detenuto abbia avvertito sbalzi di pressione e un generale stato di salute oltre modo precario da oltre quattro giorni prima del suo decesso. Parrebbe che persino durante i colloqui familiari lamentasse poca capacità cognitiva e assenza di forze. in questo momento fare delle esternazioni risulterebbe precoce ma faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per accertare se vi siano stati ritardi nei soccorsi e se vi sia una linearità tra quanto sostenuto dai presidi medici all’interno dell’istituto e dal personale della polizia penitenziaria con quanto scritto nei verbali di pronto soccorso del personale medico intervenuto per soccorrere il compianto La Penna“.
Il consulente tecnico
“A giorni vi sarà la nomina di un consulente tecnico del pubblico ministero per svolgere l’esame autoptico al quale parteciperà certamente anche un medico legale nominato dalla difesa. Non intendiamo formulare nessuna accusa ma certamente vogliamo fare chiarezza su un avvenimento che risulta particolarmente grave specie se si tiene conto che il detenuto era in condizioni fisiche perfette e non gravato da alcuna patologia pregressa che potesse giustificare un improvviso malore. Pur non volendo giungere a conclusioni affrettate l’unico obiettivo in questo momento è quello di fare chiarezza e permettere alla famiglia di comprendere se sia stato fatto tutto quanto possibile nei confronti del proprio congiunto o, per converso, se vi siano stati omissioni da parte dei soggetti preposti”, conclude Gallina.
L’annullamento di custodia cautelare
Lo stesso legale il mese scorso aveva ottenuto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare La Penna, ras dei De Luca Bossa, finito nuovamente in manette nel blitz relativo ad una serie di vicende estorsive a Ponticelli. Fondamentale la linea difensiva seguita dai suoi legali, l’avvocato Paolo Gallina e l’avvocato Angelo De Falco (dello studio legale Gallina).
In sostanza nell’istanza presentata dai suoi legali i due penalisti avevano evidenziato che per i reati contestati all’uomo la Procura era già in possesso degli atti ai tempi in cui La Penna fu già arrestato per associazione. Non vi erano dunque i presupposti per emettere una nuova ordinanza e così lo stesso gip che lo ha arrestato non ha potuto far altro che scarcerarlo. Le condizioni dell’uomo erano però gravi da tempo e adesso i familiari attendono di capire cosa sia accaduto.


