Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di Bilancio, precedente bollinata dalla Ragioneria dello Stato. Gli articoli in totale salgono a 174 contro i 156 dell’ultima bozza, ma quello più attenzionato è il numero 59 che modifica il Reddito di Cittadinanza.
A CHI SARA’ RICONOSCIUTO IL REDDITO DI CITTADINANZA
Dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 il Reddito di Cittadinanza è riconosciuto nel limite massimo di 8 mensilità tranne per le famiglie formate da persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età.
Comunque dal 1 gennaio 2023 i percettori sono tenuti agli obblighi devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione e di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza al programma assegnato il nucleo del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Le regioni sono tenute a trasmettere all’Anpal gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza.
REDDITO E CONTRATTI STAGIONALI
Nel caso di stipula di contratti di lavoro stagionale o intermittente il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di 3mila euro lordi. Sono comunicati all’Inps nelle modalità di cui al presente comma esclusivamente i redditi eccedenti tale limite massimo con riferimento alla parte eccedente.
I VANTAGGI PER I DATORI DI LAVORO
Inoltre ai datori di lavoro privati che, dal 1º gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, assumono lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato è riconosciuto, per un periodo massimo di 12 mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro nel limite massimo di importo pari a 6mila euro.
LO SCONTRO POLITICO
Giorgia Meloni è tornata ad attaccare il Reddito di Cittadinanza, infatti, ha criticato la misura introdotta dal governo guidato da Giuseppe Conte. La presidente del Consiglio è stata intervistata dal Corriere della Sera: “Non è stato utile a contrastare strutturalmente la povertà e non ha funzionato come strumento di inserimento nel mercato del lavoro. Al M5s vorrei chiedere se quando lo hanno istituito lo immaginavano come una sorta di vitalizio. Se la risposta è sì, io non sono d’accordo. Se la risposta è no, visto che ci sono persone che lo prendono da anni e non hanno mai trovato lavoro, dimostra che non ha funzionato“.