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sabato, Maggio 4, 2024
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Termoscanner, guanti, mascherine e distanza: le regole per i negozi che riaprono. Multe salate per chi sbaglia

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Nuova ordinanza della Regione Campania: il governatore De Luca annuncia che dal 27 aprile sarà possibile, per le attività di ristorazione, far ripartire le consegne di cibo a domicilio. Quali sono le regole da dover seguire? Nell’ordinanza si legge come attività di ristorazione quali pizzerie, bar, pasticcerie, gastronomie, sushi e cibo etnico d’asporto, se vorranno operare nel rispetto delle normative anti-coronavirus, pena salate multe e revoca licenza, dovranno seguire la normativa. Il cibo a domicilio potrà essere consegnato in due fasce di orari: la mattina (ore 7-14) per bar e pasticcerie; la sera (ore 16-22) per paninerie/pub, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie. Resta esclusa la consumazione in loco: si può ordinare solo da asporto.

Inoltre, per la consegna del cibo a domicilio – secondo l’ordinanza della Regione Campania – tutti gli esercenti potranno usufruire della sola modalità di prenotazione telefonica, oppure on line, sempre rispettando tutte le norme igienico-sanitarie relative anche al contenimento della pandemia da coronavirus.

Dovrà essere evitato il contatto tra fattorini e clienti, i riders useranno gli zaini termici. Chi consegna ha l’obbligo di mascherina e guanti. In caso di pagamento online il cibo potrà essere lasciato all’esterno del domicilio. Aperte anche cartolerie e negozi di rivendita di carta e cartone ma solo nella fascia oraria 7-14 e con modalità di consegna a domicilio.

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Chi non rispetta le regole quali sanzioni riceverà? Nel testo dell’ordinanza si legge: “Il mancato rispetto delle misure di contenimento e prevenzione del rischio di contagio di cui al presente provvedimento comporta, ai sensi dell’art.4 del decreto legge 25 marzo 2020, n.19, l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria (pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000) nonché, per i casi ivi previsti, di quella accessoria (chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni)”.

Ordinanza sull’asporto, è scontro tra Comune di Napoli e Regione: “Troppi limiti su orari e tipi di attività”

Al termine di un pomeriggio di incontri con le Associazioni di Categoria del Commercio per raccogliere proposte e opinioni relative alla incipiente fase 2, ovvero di ripartenza delle attività produttive al calare della curva dei contagi di coronavirus, sono emerse alcune criticità relative alla recente ordinanza della Regione Campania con cui viene parzialmente riaperta l’attività di consegna a domicilio (delivery) degli esercizi di ristorazione.

“Le categorie sollecitano un sano confronto – dichiara l’Assessore al Commercio, ai Mercati e alle Attività Produttive, Rosaria Galiero – che dirima alcuni aspetti dell’ordinanza:

Superare la differenziazione degli orari di apertura tra le tipologie di attività. Consentire l’esercizio dell’attività nell’intero arco della giornata al fine di rendere sostenibili i costi. Prevedere tutte le misure di igiene e sicurezza sanitaria alla stregua di quelle già operate per le attività che hanno svolto fino ad oggi l’esercizio e che non hanno chiuso senza ulteriori aggravi di costi”.Ribadiamo ancora una volta l’esigenza di un confronto più volte richiesto con la Regione Campania su questi temi, soprattutto un ascolto che parta dalle proposte sollecitate dalle Associazioni di categoria del commercio. “Abbiamo ancora la possibilità di recuperare – continua Rosaria Galiero – le criticità evidenziate privilegiando l’ascolto diretto di chi vive il territorio per consentire, nel rispetto delle norme di sicurezza igienico-sanitaria, che le attività possano ripartire”.

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