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giovedì, Marzo 28, 2024
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“Restituiteci i nostri gioielli”, l’appello dei Savoia scatena la bufera: valgono 300 milioni di euro

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Il principe Vittorio Emanuele e le principesse Maria Gabriella, Maria Pia e Maria Beatrice, eredi di Umberto II, citeranno in giudizio la presidenza del Consiglio, il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia per la restituzione dei gioielli della Corona, custoditi in un caveau della stessa Banca d’Italia dal giugno 1946. La delega è stata affidata all’avvocato Sergio Orlandi, che spiega all’ANSA: “a differenza degli altri beni, questi non sono mai stati confiscati e sono rimasti pendenti. Perciò devono essere restituiti”. La citazione segue un tentativo di mediazione, tenutosi oggi, che ha avuto esito negativo.

La rivolta dei neoborbonici contro i Savoia

I Neoborbonici chiedono a Savoia un risarcimento a favore del Sud. I discendenti sabaudi, in questi giorni, hanno chiesto la restituzione dei gioielli conversati in caveau della banca d’Italia minacciando, in caso di rifiuto, di fare causa alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dell’Economia e alla Banca d’Italia. In caso di restituzione effettiva di quei beni, il Movimento Neoborbonico vorrebbe che fossero usati per riparare le conseguenze della conquista del Sud, ossia la nascita della questione meridionale.

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“I discendenti dei Savoia  – scrive il Movimento Neoborbonico – hanno richiesto la restituzione dei loro gioielli al governo italiano preannunciando azioni legali in caso di parere negativo. Il ‘tesoro’ comprende migliaia di brillanti e perle per diversi milioni di euro. Il Movimento Neoborbonico ha inviato ai discendenti sabaudi un dossier con alcune notizie relative ai famosi 443 milioni di lire delle banche meridionali pre-unitarie (sui 668 complessivi di tutte le banche italiane messe insieme), ai saccheggi e ai massacri subiti dalle popolazioni dell’ex Regno delle Due Sicilie durante l’unificazione italiana voluta proprio dai loro antenati”.

I gioielli dei Savoia: un tesoro per 300 milioni di euro

Lo scrigno all’interno del caveau della Banca d’Italia conserva un vero e proprio tesoro. Fra gli oggetti preziosi custoditi, si contano 6732 brillanti e 2mila perle di diverse misure applicati a orecchini, diademi, spille e collier. Non è ben chiaro a quanto ammonti il valore totale dei gioielli anche perché, ufficialmente, non è mai stata effettuata alcuna valutazione: si stima, però, che possa aggirarsi sui 300 milioni di euro o poco meno.

 

 

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