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venerdì, Marzo 29, 2024
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Rottura gemallaggio con il Genoa. Gennaro Montuori: «Era nell’aria, c’è stato un episodio che non è andato giù ai napoletani»

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Ha fatto discutere e lo farà ancora per chissà quanto tempo, il comunicato dei gruppi ultrà di Curva A e Curva B con i quali veniva annunciato la fine dello storico gemellaggio con la tifoseria genoana. Un fulmine a ciel sereno per buona parte dei tifosi azzurri, ma non per chi nel mondo ultrà ci è nato e per anni vi è stato a capo. Per Gennaro ‘Palummella’ Montuori “la rottura era nell’aria” e lo striscione di solidarietà agli ultrà dell’Inter è stato soltanto “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.

“Già da qualche anno le cose non andavano come un tempo – ha spiegato Montuori – Le tifoserie non si scambiavano bandiere e cori di fratellanza. Da uomo di sport mi auguro che la rottura del gemellaggio non metta a rischio l’incolumità dei tifosi. Lo striscione apparso durante Genoa-Inter? Un errore evitabile. La solidarietà è fondamentale nel mondo ultrà, ma quanto accaduto prima di Inter-Napoli non ha rispettato per nulla i codici delle tifoserie organizzate. Non si può dare solidarietà a chi ha sbagliato, preparando un agguato in stile militare ai tifosi del Napoli”.

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La rottura con il Genoa arriva pochi mesi dopo la proposta social di gemellaggio con la Roma, un’ipotesi impercorribile per ‘Palummella’.

“Oggi sarebbe impossibile. Rispetto agli anni Ottanta è cambiato tutto. Non si può dimenticare che un falso ultrà, un vero e proprio criminale, ha sparato ed ucciso un tifoso per una partita che neanche lo riguardava – ha aggiunto Montuori – All’indomani dell’omicidio di Ciro Esposito si parlò sui giornali nazionali dei napoletani che avevano fermato la violenza, invece di mettere in risalto l’episodio criminale in sé”.

Da un pò Gennaro Montuori si è allontanato dal mondo ultrà, ma il suo amore per la maglia azzurra è più vivo che mai.

“L’inizio dell’avventura napoletana di Carlo Ancelotti è stato positivo, poi sono arrivati i primi problemi, perché non sono stati acquistati calciatori funzionali al suo progetto – ha concluso Palummella – Le polemiche del presidente De Laurentiis non lo hanno certamente aiutato ed anzi hanno portato Carletto a commettere errori. Non andavano ceduti a gennaio Marko Rog e Marek Hamsik. Il primo sarebbe tornato utile in fase di interdizione, mentre lo slovacco avrebbe dato quell’inventiva che oggi manca. Il futuro di Ancelotti? In questo momento è in difficoltà ed è chiamato ad una scelta. O si adegua alla politica del patron oppure finirà come con Sarri”.

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