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martedì, Aprile 16, 2024
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Russia-Ucraina, c’è un primo accordo sulla tregua: le armi si fermano per salvare i civili

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Russia e Ucraina, nel secondo round di colloqui, hanno raggiunto un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. Presto si terrà un terzo incontro

Nei colloqui con l’Ucraina  – ha detto il capo-negoziatore russo, Vladimir Medinsky – sono stati raggiunti “progressi significativi”. “Le posizioni della Russia e dell’Ucraina – ha aggiunto – sono chiare. Un accordo è stato raggiunto su alcune delle questioni sollevate”, ha detto ancora Medinsky, secondo cui sono state discusse questioni umanitarie e militari e una possibile futura soluzione politica al conflitto.

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Intanto il presidente ucraino Zelensky avverte: “Se l’Ucraina cade, la Russia si prenderà i Paesi Baltici e l’Europa orientale”. E il presidente russo Vladimir Putin conferma le sue posizioni:  “”Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. I militari russi – ha sottolineato – stanno combattendo per la pace, per non avere un’anti-Russia” creata dall’Occidente “che ci minaccia, anche con armi nucleari”.

Le forze russe si stanno inoltre dirigendo verso Odessa e si preparano allo sbarco. Secondo fonti dell’intelligence Usa, citate dalla tv spagnola Rtve, in Crimea ci sono già diverse navi in attesa dell’arrivo delle truppe di terra per lanciare l’attacco dal mare. Le autorità di Odessa – secondo le stesse fonti – hanno chiesto ai cittadini di recarsi in un rifugio per il rischio imminente di un attacco. Un cargo estone è affondato vicino alle coste dell’Ucraina, nei pressi di Odessa, in Ucraina, dopo un’esplosione. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando la Reuters.

E, rende noto il Viminale, sono 6.608 i cittadini ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto: . Sono 3.286 donne, 804 uomini e 2.518 minori. Principali destinazioni Roma, Milano, Bologna e Napoli. La Farnesina rinnova agli italiani presenti in Ucraina l’invito a lasciare immediatamente il Paese.

Nel frattempo, anche la Moldavia ha ufficialmente presentato la sua candidatura di adesione all’Ue.

In una telefonata, durata un’ora e mezza, con il presidente francese Emmanuel Macron, che intanto si prepara ad annunciare la sua ricandidatura all’Eliseo, Putin ha detto che continuerà “la lotta contro i nazionalisti in Ucraina senza compromessi fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi militari”. L’Eliseo ha fatto sapere che il presidente russo intende prendere il controllo di tutta l’Ucraina. Mentre i negoziati sono in corso, il presidente ucraino Zelensky chiede di parlare direttamente con Putin, giudicando un confronto con il presidente russo come “l’unico modo per fermare la guerra”. “Se noi dovessimo scomparire – ha detto – allora sarà il turno della Lettonia, della Lituania, dell’Estonia. Fino al muro di Berlino, credetemi”. Sul campo intanto le forze militari russe si preparano allo sbarco ad Odessa. Un cargo estone battente bandiera panamense è stato colpito ed è affondato. Tutti salvi i sei membri dell’equipaggio. Nel resto del Paese si continua a combattere e a Bucha, città a 30 chilometri da Kiev i soldati ucraini hanno issato la bandiera nazionale. A Kherson, invece, le truppe russe hanno preso la sede dell’amministrazione regionale e a Mariupol il sindaco afferma che i soldati di Putin tentano il blocco della città.

A livello europeo è stato trovato un accordo per la gestione dei profughi, un milione secondo l’Alto commissario Onu per i rifugiati, che si attende arriveranno in massa dall’Ucraina. Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha fatto sapere che è stata trovata un’intesa al Consiglio Affari Interni europeo. Nelle ultimissime ore la presidenza del Consiglio Ue ha lavorato ad una dichiarazione politica da allegare alla direttiva per registrare il tema dei “non ucraini” in fuga su cui alcuni Paesi, Polonia su tutti, avevano espresso riserve. Anche l’Italia si prepara all’accoglienza e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese quantifica in “7-8 milioni” le persone che fuggono dal Paese. Ad oggi sono 6.608 i cittadini ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto. In Russia, i media indipendenti lanciano l’allarme per la chiusura in rapida successione delle emittenti e delle testate indipendenti. Meduza, in un editoriale rivela di avere ancora pochissimo tempo prima che la censura di Stato si abbatta anche su di loro.

A Mosca ha chiuso la tv indipendente Dozhd. Negli ultimi due giorni le trasmissioni erano visibili solo su Youtube. Intanto, gli Stati Uniti approvano sanzioni per altri oligarchi russi, già duramente colpiti dalle misure varate da Bruxelles. Nel mirino finisce anche Alisher Usmanov, il magnate dell’acciaio con una fortuna di circa 15 miliardi di dollari. Altre crepe si intravedono nel fronte degli oligarchi: il miliardario russo Oleg Deripaska, intervenendo al Krasnoyarsk Economic Forum, ha detto che il primo passo per uscire dalla crisi è la pace e che la “cortina di ferro” è caduta sulla Russia prevedendo una severa crisi per almeno tre anni. Il presidente Biden chiede al Congresso di approvare circa 10 miliardi di dollari di fondi di emergenza per l’Ucraina.

Risorse da usare per affrontare la crisi umanitaria ma anche per rafforzare le difese del Paese contro l’invasione della Russia. Il Cda del Comitato paralimpico internazionale ha deciso che gli atleti di Russia e Bielorussia non potranno partecipare alle Paralimpiadi di Pechino che prendono il via domani. Ieri il’Ipc aveva dato l’ok alla loro partecipazione sotto la bandiera neutrale, ma oggi ha fatto marcia indietro e ha deciso di rifiutare le iscrizioni dopo che numerosi comitati olimpici avevano minacciato il ritiro se non fosse stata riconsiderata la precedente decisione.

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