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giovedì, Maggio 2, 2024
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Truppe russe invadono il Donbass, l’Onu:«Rischio guerra reale»

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Crisi Russia-Ucraina: Putin riconosce l’indipendenza del Donbass e di fatto l’annette a Mosca – così come aveva fatto nel 2014 in Crimea – inviando truppe definite il contrario di quello che sono: non pacekeeping, ma d’invasione. E il consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce in piena notte per quello che è diventato il momento più grave e drammatico da quando è scoppiata la crisi. Minacciate di nuovo sanzioni, che anzi gli Stati Uniti hanno già lanciato sul versante finanziario sospendendo gli investimenti nel Donbass, ma intanto la Russia sfrutta le pause della diplomazia, mentre la Nato rafforza gli schieramenti nei pasi confinanti con l’Ucraina. Quando l’alba era ancora lontana i corazzati russi hanno varcato il confine occupando ponti, strade e stazioni del Dombass. Le sferraglia dei carri armati rimbomba a Donetsk e Luhansk, capoluoghi delle due autoproclamate repubbliche filorusse in Ucraina che il leader russo ha riconosciuto sfidando l’Occidente. Dei quasi 4 milioni di abitanti del Donbass, un quarto è filorusso

La reazione di Kiev

«Siamo impegnati per la strada diplomatica ma siamo sulla nostra terra, non abbiamo paura di niente e di nessuno. Non daremo via niente a nessuno. Non è febbraio 2014», quando la Russia invase la Crimea, «ma è febbraio 2022». Lo ha detto l’ambasciatore ucraino all’ Onu, Sergiy Kyslytsya, parlando alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. Kyslytsya ha quindi precisato che i confini dell’Ucraina «non cambieranno». Kiev poi chiede a Mosca di rinunciare al riconoscimento delle Repubbliche autoproclamate del Donbass. «Chiediamo alla Russia di cancellare la decisione sul riconoscimento e di tornare al tavolo negoziale», ha affermato ancora l’ambasciatore. «Condanniamo l’ordine di dispiegamento di truppe addizionali nei territori dell’Ucraina. Chiediamo un ritiro immediato, completo e verificabile delle truppe di occupazione».

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L’Onu

«Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi». Lo ha detto il sottosegretario agli affari politici dell’ Onu, Rosemary Dicarlo, alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza sull’Ucraina, assicurando «il pieno impegno del segretario generale a lavorare per una soluzione diplomatica dell’attuale crisi». «Ci rammarichiamo anche – ha aggiunto – per l’ordine di schierare truppe russe nell’Ucraina orientale, come riferito in una ‘missione di mantenimento della pace».

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