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domenica, Giugno 23, 2024
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Salvini torna a Mondragone tra mozzarella e selfie senza mascherina. Ma arrivano due batoste giudiziarie per la Lega in Campania

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Matteo Salvini torna a Mondragone. Nella cittadina casertana era stato già lo scorso 30 giugno. In quell’occasione dovette desistere dal tenere il suo comizio a ridosso della zona rossa a causa delle contestazioni di un gruppo di manifestanti. “Sciacallo”, “buffone”, gli urlarono contro. Qualcuno gli tirò addosso anche dell’acqua mentre stava per iniziare a parlare e dovette allontanarsi in fretta e furia, ma promise che sarebbe tornato presto a Mondragone.

L’accusa di Salvini ai rosiconi di sinistra

Stamane, accolto dai suoi sostenitori sul lungomare cittadino, scatta selfie e su Facebook scrive. «Alla faccia dei violenti e dei rosiconi di sinistra, qui c’è voglia di cambiare».  «Nei decreti sicurezza c’è la confisca di appartamenti e aziende utilizzati per lo sfruttamento della manodopera clandestina. È già prevista. Se io affitto in nero a un clandestino, mi viene confiscato l’appartamento». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, che questa mattina ha visitato il lungomare di Mondragone tornando nel comune domizio 4 giorni dopo il suo blitz alle porte della «zona rossa» dei Palazzi Cirio, dove è emerso un focolaio nato tra i membri della comunità bulgara.

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L’attacco agli stranieri irregolari

Secondo Salvini la questione «non è Italia-Bulgaria finale dei mondiali» ma il fatto che «ci sono persone perbene e approfittatori e delinquenti. Ci sono dei bulgari che sono dei fuorilegge e si possono espellere. Anche se sono all’interno dell’Unione Europea, e ci sono degli italiani che se ne approfittano». Riguardo a quest’ultima circostanza, Salvini ha ribadito che «nei decreti sicurezza c’è la confisca, è già prevista».  Salvini ha concluso assicurando che tornerà nuovamente a Mondragone: «Mi ero impegnato ad esserci, ci sono e ci ritorno, sperando la prossima volta di non disturbare poliziotti e carabinieri».

L’affondo contro i centri sociali

«Quelli dei centri sociali di solito bevono e fumano fino a tardi. Quindi di prima mattina troviamo i cittadini e i lavoratori. Scherzi a parte mi ero preso l’impegno perchè l’indegno casino dei teppisti dei centri sociali non mi aveva permesso di parlare con gli agricoltori, con le mamme, con i cittadini di Mondragone che hanno un territorio stupendo, un mare stupendo e non devono essere ricordati dalle televisioni per i rom e i cortei dei rom, quello è un problema che si può risolvere». «E quindi ci siamo, ci torneremo sia a Mondragone che a Castelvolturno finchè non si ritornerà a parlare di bellezza, di mare e di lavoro e non di criminalità», ha concluso.

«Io vengo qua per dire agli italiani che sono posti splendidi. Il problema è il rilancio economico, l’agricoltura in ginocchio, la mozzarella di bufala che soffre un’immagine non propriamente splendente di questa terra che però ha potenzialità enormi, una costa così è difficile da trovare. Vorrei essere usato come promotore turistico di queste località e di queste bontà». Salvini ha annunciato la sua visita con appena mezz’ora di anticipo e, accompagnato dal coordinatore regionale della Lega in Campania Nicola Molteni e da alcuni militanti, è arrivato in una piazza Mario Liberato Conte presidiata dai mezzi blindati di Polizia e Carabinieri. Intorno a Salvini si è formato un capannello di una cinquantina di persone tra cronisti, attivisti della Lega e curiosi, oltre a rappresentanti di categorie imprenditoriali. «Qui c’è un territorio da rilanciare dal punto di vista turistico, economico e agricolo», ha detto Salvini prima di una passeggiata sul lungomare concedendosi anche ad alcuni selfie.

Le grane giudiziarie della Lega

Il ritorno di Salvini in Campania coincide però con due brutte notizie per il suo partito in Campania. Nuova grana giudiziaria per Vincenzo Nespoli. L’ex senatore, ora alla Lega, è coinvolto nell’inchiesta sui presunti illeciti relativi alla gestione del servizio di igiene urbana nella città di Afragola. Le fiamme gialle hanno notificato un provvedimento cautelare (divieto di dimora) ad un dirigente del Comune di Afragola, cinquantenne e residente nella città partenopea, ed al rappresentate di un’associazione di 57 anni. Ad entrambi i pm di Aversa contestano la turbata libertà degli incanti. I militari, nelle scorse ore, hanno perquisito anche l’abitazione dell’ex parlamentare e il suo ufficio di via Oberdan.  Tegola pure per un altro esponente del Carroccio: Vincenzo Catapano, primo cittadino di S. Giuseppe Vesuviano e coordinatore provinciale di Napoli della Lega, è finito sotto inchiesta per abuso d’ufficio. Il reato sarebbe stato consumato in relazione alla nomina del comandante dei vigili urbani avvenuta tre anni fa presso il Municipio che guida da sindaco.

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