Approvato dalla Giunta il protocollo d’intesa tra Regione Campania e Ministero dell’Interno, e il relativo finanziamento a carico della Regione, finalizzato all’abbattimento dell’immobile dove si era rifugiato e dove fu catturato nel dicembre 2011 il boss della camorra Michele Zagaria, a Casapesenna. Nell’ambito del progetto realizzato dai Vigili del Fuoco, è previsto il ‘tombamento’ definitivo del bunker sotterraneo dove si nascondeva il boss dei Casalesi.
DAL NOSTRO ARCHIVIO | Zio e nipote massacrati dal clan dei Casalesi, ergastolo al boss Zagaria [ARTICOLO 06/12/2022]
Ergastolo per il capoclan dei Casalesi Michele Zagaria nel processo per il duplice omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco, nipote del primo, avvenuto il 31 ottobre 2003 a Santa Maria Capua Vetere.
Con Zagaria, il giudice per l’udienza preliminare di Napoli Marcello De Chiara ha condannato all’ergastolo al termine del rito abbreviato anche altri elementi di spicco del clan come Enrico Martinelli e Giuseppe Caterino (ergastolo anche per Pasquale Spierto).
LE ALTRE CONDANNE PER GLI OMICIDI
Il gup ha inoltre inflitto 20 anni di reclusione a Claudio Giuseppe Virgilio e Francesco “Cicciariello” Schiavone, cugino dello storico capo dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone, 12 anni ad Antonio Iovine “o Ninno”, ex capo del clan oggi collaboratore di giustizia, e a Bruno Lanza. Dieci anni sono stati comminati a Giuseppe Misso e Nicola Panaro. Altri cinque imputati hanno scelto il rito ordinario.
Sebastiano Caterino e suo nipote Umberto De Falco furono massacrati con almeno cinquanta proiettili esplosi mentre erano in auto dai killer dei Casalesi inviati dai capi, tra cui Zagaria e Francesco Schiavone “Cicciariello”, che volevano punire Caterino per aver creato un gruppo autonomo iniziando a gestire il traffico di sostanze stupefacenti ed il racket delle estorsioni a Santa Maria Capua Vetere, zona sotto il controllo di Cicciariello.