Ritrovato a Pompei lo scheletro di un bambino. “Pompei è a una svolta per la ricerca archeologica non solo per le scoperte eccezionali che regalano forti emozioni come nel caso di questo ritrovamento. Ma anche perché si è consolidato un nuovo modello di approccio scientifico che affronta in maniera interdisciplinare le indagini di scavo”.- ha commentato in una nota Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico degli Scavi Pompeiani in relazione al rinvenimento di parte della struttura ossea appartenente ad un bimbo di circa 7-8 anni, vittima dell’eruzione. L’incredibile reperimento è avvenuto in un ambiente del grande complesso delle Terme Centrali.
IL RITROVAMENTO
Il ritrovamento viene giudicato straordinario sia per la fortuita e inaspettata scoperta nel corso di un intervento di consolidamento e restauro del complesso termale già scavato nell’800, sia per la collocazione inusuale del corpicino rispetto alla stratigrafia vulcanica del 79 d.c.. “Un team di professionisti specializzati – ha sottolineato Osanna – lavora stabilmente, e con il supporto di risorse tecnologiche all’avanguardia, per non lasciare al caso nessun elemento scientifico e dunque ricostruire nella maniera più accurata possibile un nuovo pezzo di storia che, attraverso gli scavi, ci viene restituito”. Lo scheletro è stato trasportato al Laboratorio di ricerche applicate del Parco Archeologico, per essere studiato.