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lunedì, Giugno 17, 2024
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Sciame sismico ai Campi Flegrei, la Basilicata pronta ad accogliere la popolazione in caso di emergenza

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Dopo l’ultimo sciame sismico ai Campi Flegrei nel corso della settimana appena trascorsa, la paura che possa scatenarsi qualcosa di più grave si fa sempre più strada nella testa dei residenti.

Nel caso in cui questa paura prendesse a realizzarsi, il dirigente della Protezione civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, ha palesato la sua disponibilità e accoglienza qualora il terremoto potesse o dovesse arrecare serie difficoltà.

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L’eventuale organizzazione 

Nel caso in cui dovesse incombere sulla città di Napoli un terremoto più violento, il dirigente della Protezione civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, si mostra disposto all’accoglienza della popolazione del quartiere Bagnoli, municipalità 10 del Comune di Napoli. La notizia si è resa nota dopo la diffusione di una nota dall’ufficio stampa della Giunta lucana.

Giovanni di Bello si espone sulla questione Campi Flegrei 

“Sia la Basilicata che la Calabria si gemellano confluendo verso la stessa direzione intenzionale. Entrambe, infatti, in caso di necessità, ospiteranno i residenti del quartiere Bagnoli, municipalità 10 del comune di Napoli. Il modello di intervento del piano di protezione civile, prevede diversi tipi di rischi vulcanici. Si tratta di livelli di allerta prestabiliti che simboleggiano i diversi gradi di pericolo provenienti dai Campi Flegrei. Tali indicazioni vengono palesate dalle diverse colorazioni che possono seguire le notizie. Si potranno identificare il verde, giallo, l’arancione e il rosso“.

“L’attribuzione ad una data situazione di uno di questi colori testimonierà il grado vigente di pericolo. Tale processo sarà preceduto da accorte valutazioni scientifiche effettuate dall’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Al momento, sulla scorta della pratica di monitoraggio e considerazioni, il giallo è il colore che descrive la situazione attuale. Con questo indicatore si vuole denotare una fase dedita all’attenzione e alla prudenza”. In questa considerazione generale si intersecano, però, altre realtà. Sussistono infatti delle zone aventi altri colori; rivela Di Bello.

Zone rosse e famiglie a rischio 

Secondo la pianificazione nazionale di Protezione Civile risultano delle zone che sono esposte ad un rischio maggiore in caso di terremoto, poiché più esposte all’invasione di flussi piroclastici. Gli abitanti che risiedono in quella zona sono circa 500mila. A questa zona, ne segue un’altra gialla diversa da quella complessiva poiché soggetta alla ricaduta di ceneri vulcaniche, in cui vivono 800mila persone.

 

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