Il 23 agosto dell’anno scorso avrebbe minacciato un agente di polizia penitenziaria del blocco 41 bis del carcere di Cuneo. Ora Umberto Onda è imputato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale davanti al tribunale di Cuneo, boss della camorra appartenente al clan Gionta e che, prima del suo arresto nel 2010, era tra i 100 latitanti più pericolosi d’Italia.
Come riporta La Stampa l’uomo ha assistito al processo in videoconferenza dalla casa di reclusione di Sassari dove è detenuto, sempre in regime di 41 bis, per scontare l’ergastolo legato alla condanna per gli omicidi commessi. L’agente che ha denunciato le minacce ha detto che Onda conosceva addirittura il suo quartiere di origine ad Avellino e che gli disse di fare attenzione quando sarebbe andato in pensione. Invece Onda da Sassari ha negato le minacce: “Sapevo da dove viene perché me lo ha detto lui“.