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martedì, Aprile 23, 2024
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‘Teste di legno’ del clan Mallardo, confiscati beni a Palumbo: restituiti a Capriello

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Era il 14 gennaio del 2014 quando la Finanza piazzò un duro colpo contro alcuni imprenditori, ritenuti le teste di legno del clan Mallardo disponendo un sequestro di beni mobili ed immobili per 40 mln di euro. A distanza di 8 anni arriva la confisca per gran parte di quei beni, mentre per altri è stata disposta la restituzione.

Disposta la confisca di quasi tutti i beni a carico dell’imprenditore Michele Palumbo, ritenuto uomo di fiducia e prestanome dell’ex capoclan Feliciano Mallardo (oggi defunto).  I beni sequestrati andavano dagli immobili ai beni aziendali, dalle partecipazioni societarie agli autoveicoli. Le imprese riconducibili agli imprenditori riciclavano e reimpiegavano i proventi delle molteplici attività delittuose del clan «Mallardo», egemone nel comune di Giugliano in Campania e nei territori limitrofi.

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Le indagini del Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) e del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, erano partite nel 2013 e si basavano su dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia circa l’esistenza di una cellula camorristica federata con il noto clan, con ramificazioni estese fino alla Capitale. I successivi accertamenti patrimoniali – effettuati nei confronti di 94 persone fisiche e giuridiche – avevano permesso di ricostruire un vero e proprio gruppo imprenditoriale, composto da diverse società attraverso le quali i destinatari della confisca hanno effettuato ingenti investimenti, principalmente nel settore delle costruzioni edilizie – di qui il nome dell’operazione: «Domus Area 2» – nonché in quello della distribuzione di combustibile per uso domestico.

Confermata nei confronti di Palumbo la confisca di tutte le quote della società Cosmo immobiliare che detiene edifici e appezzamenti di terreno sia a Giugliano che a Mentana, in provincia di Roma. Nei confronti di Palumbo disposto invece il dissequestro di tre terreni ubicati a Castel Volturno.

Nei confronti di Domenico Capriello, il tribunale ha accolto l’istanza dell’avvocato Mario Griffo, ed ha disposto il dissequestro di tutti i beni e la relativa restituzione. Stessa decisione nei confronti di Palumbo Rosa e Aniello.

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