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venerdì, Maggio 3, 2024
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Tiziana Cantone, i dubbi sul suicidio ed il nuovo mistero dell’unghia: “Non archiviate il caso” 

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Continuano i misteri sul caso della giovane di Mugnano, Tiziana Cantone; vari i dubbi sull’ipotesi del suicidio ma il ritardo nell’autopsia sta facendo “svanire” gli indizi. Aveva solo 31 anni Tiziana Cantone quando, dopo la triste vicenda legata alle azioni dell’ex, fu trovata senza vita nella sua tavernetta.

Il triste caso però non ha mai trovato una “soluzione”, i tribunali sono infatti ancora alla ricerca della verità. Il caso Cantone si “circonda” quindi di novità: la Procura ha chiesto al giudice l’archiviazione del fascicolo per omicidio ed è inoltre arrivata l’opposizione firmata dall’avvocato Condrò. Ora tocca al gip decidere se procedere con altri accertamenti o se il caso Cantone si chiuderà qui.

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Ritardi nell’autopsia 

Il pm Giovanni Corona, dopo gli esiti dell’autopsia fatta nel 2021, ha chiesto l’archiviazione del caso. Secondo le sue valutazioni non emergerebbero tracce di strangolamento ma la questione dell’autopsia di Tiziana Cantone è più complessa. La Procura di Napoli ha infatti proceduto con la riesumazione del corpo solo quattro anni dopo il decesso. La famiglia di Tiziana Cantone ora ha solo necessità di fare luce su tutti i punti più “bui” del caso.

Nel frattempo i consulenti tengono a sottolineare che: “La mancata esecuzione di tutti gli essenziali accertamenti (come la mancata autopsia subito dopo il decesso) non consentono di individuare la causa e i mezzi della morte della povera Tiziana Cantone“. Pare poi inoltre esserci un nuovo elemento evidenziato dai professori Fineschi e Maiese. Parlano di una lesione e dicono che “Tale lesione può risultare pienamente compatibile con una unghiatura“. Continuano poi: “Impossibile escludere una metodica asfittica riconducibile a strangolamento“.

Le novità del caso Cantone 

In dubbio è ad oggi l’ipotesi di asfissia e di suicidio, per alcuni il luogo del delitto pare essere un setting orchestrato a nascondere la verità sulla morte di Tiziana Cantone. Il primo punto messo in dubbio è “l’idoneità del mezzo ginnico a cagionare la morte di Tiziana Cantone“. La panca e la posizione in cui si trovava al decesso non sarebbero compatibili con l’ipotesi d’asfissia. Le novità sul caso paiono quindi non lasciare dubbi: c’è una verità ancor da scoprire e che Tiziana merita.

Ad avvalorare la tesi degli accertamenti anche la posizione del corpo di Tiziana al suo ritrovamento: “Le gambe erano incrociate e piegate“. Un “modo incompatibile con una morte per asfissia meccanica perpetrata attraverso le modalità di impiccamento, posto che la compianta avrebbe posto in essere l’azione sucidiaria stando in ginocchio, ergo senza l’esercizio della forza peso che avrebbe dovuto spingere il corpo verso il bassospiegano.

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