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lunedì, Maggio 6, 2024
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Truffa al Parlamento europeo, indagata deputata della Lega: sequestrati 170mila euro 

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Nel mirino delle indagini della Procura e della Guardia di Finanza nell’ambito delle truffa all’Unione Europea vi è anche Stefania Zambelli, eurodeputata della Lega. Nell’ambito delle indagini su una presunta frode al Parlamento Europeo la Procura europea di Milano ha sequestrato all’eurodeputata legista, ed ad altri quattro collaboratori, 170mila euro. I cinque sono infatti accusati di esser stati assunti e pagati senza aver nella realtà svolto il lavoro d’assistenti.

Truffa al Parlamento europeo 

Sull’eurodeputata Stefania Zambelli e sui quattro collaboratori pende quindi l’accusa di aver truffato il Parlamento europeo percependo cifre per lavori mai svolti o solo in parte. Pare infatti che i cinque abbiano presentato delle documentazioni false allo stesso Parlamento. Avrebbero quindi documentato falsamente la loro attività al Parlamento europeo dichiarando falsi titoli di studio e competenze professionali. Secondo le indagini infatti le competenze e i titoli sarebbero tutti falsi.

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Pare che Zambelli per pagarli avrebbe utilizzato anche il denaro che il Parlamento europeo mette a disposizione per le spese del personale per un totale, secondo gli inquirenti, di 172.148,82 euro. Il sequestro, reso pubblico solo oggi, è avvenuto giovedì scorso su iniziativa del giudice per le indagini preliminari Andrea Gaboardi.

Le parole di Zambelli 

Su Facebook Zambelli ha tenuto a precisare: “Che né io, né i miei collaboratori abbiamo commesso alcun illecito. Il nostro operato è sempre stato improntato alla massima lealtà e trasparenza nei confronti delle istituzioni e della collettività“. Ha continuato poi: “L’assistente parlamentare che con la sua denuncia ha dato origine a questo procedimento, è la stessa persona che mi aveva già denunciato al Parlamento europeo nel 2019, con le stesse argomentazioni. In quella circostanza, per i medesimi fatti, questa assistente all’esito del giudizio è stata licenziata per giusta causa, secondo le indicazioni ricevute dagli stessi funzionari del Parlamento europeo, mentre nei miei confronti non e’ stato emesso alcun provvedimento“.

Dalla curva Sud all’europarlamento 

Quel che è certo è che Zambelli è parente stretta di almeno uno degli assistenti indagati, Marco Pacini, compagno della figlia. Quest’ultimo è noto per essere capo ultras della curva sud del Milan. Pacini è stato già in passato coinvolto in indagini legate alla tifoserie ed ora è accusato di aver truffato il Parlamento europeo. Il compagno della figlia di Zambelli avrebbe infatti già un impiego stabile a Milano e questo non avrebbe potuto permettergli di svolgere le attività lagate all’europarlamento.

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