Checché se ne dica, è opinione assai diffusa in Italia che i truffa e doppio gioco abbiano, in buona parte, origine napoletana. Chissà cosa penseranno, ora, i tifosi del luogo comune dopo aver letto il racconto di quanto accaduto a Carmignano, in provincia di Prato. Si, perché il fatto di cronaca in questione ribalta clamorosamente la cantilena del “napoletano truffatore“. In breve, accade che un automobilista circoli per i fatti suoi, in tutta calma, diretto alla sua meta. All’improvviso, viene affiancato da un’altra auto, una Golf. A bordo, un ragazzo, sui trent’anni.
Sostiene che l’automobilista di cui sopra, napoletano di nascita, gli abbia danneggiato lo specchietto, urtandolo nel traffico. Tutto falso, ovviamente. L’ha pensato anche l’automobilista napoletano, realizzando che quella era la fase iniziale della “truffa dello specchietto“. Danni di poco conto, niente assicurazione, risarcimento in contati e subito. Solo che l’automobilista napoletano ha chiamato i Carabinieri che hanno denunciato il truffatore veneziano. Insomma, come la mettiamo ora?