Le truffe contro gli anziani venivano condotte dai telefonisti e dai trasfertisti, i primi avrebbero preparato il campo e coordinato i secondi che si presentavano alla porta delle vittime. I capi dell’organizzazione erano i coniugi che, Alberto Macor (in foto) e Mariarca Mastroianni, avrebbe organizzato i raggiri da un call center allestito in un Bed and Breakfast a Napoli. La localizzazione della centrale della banda è stata possibile grazie all’individuazione della cella telefonica situata in via Vecchia San Rocco da dove sarebbero partite le telefonate.
Truffe contro gli anziani, il sistema della banda di Napoli
Nel call center c’erano tre o quattro persone che creavano una sorta di database di persone e città. La truffa iniziava con chiamate filtro, cioè telefonate di brevissima durata ad utenze fisse della località, che i promotori decidevano di prendere di mira per quella giornata
Dunque la vittima, scelta solitamente tra persone sole e anziane, viene contattata da un falso appartenente alle forze dell’ordine o da un finto avvocato raccontando una storia totalmente inventata, le dice che un familiare è stato arrestato per avere provocato un incidente con feriti gravi e che, per farlo uscire dal carcere, è necessario consegnare soldi e gioielli ad un fantomatico avvocato che si occuperà delle pratiche.
Il collegamento tra i telefonisti che chiamano da Napoli ed i trasfertisti avviene attraverso telefoni cellulari dedicati di vecchia generazione, con utenze intestate a cittadini extracomunitari irreperibili, o utilizzando smartphone in abbinamento ad utenze intestate a “teste di legno”, comunicando solo mediante social network e chat varie.