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venerdì, Aprile 19, 2024
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Torna in carcere il narcos di Michele ‘o pazz’, spaccio organizzato in comunità

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Torna in carcere il narcos di Michele ‘o pazz’, accusato di aver organizzato un giro di spaccio in una comunità terapeutica.  Venerdì i carabinieri del comando provinciale di Roma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere nei confronti di Ugo Di Giovanni, 45 anni, pregiudicato di origini napoletane da tempo trasferitosi nella capitale.  L’uomo era stato già arrestato, insieme ad altre 27 persone, nell’ambito dell’operazione “Alba – Tulipano”, eseguita dai militari del nucleo investigativo di Roma il 1 dicembre 2020. E’ gravemente indiziato di essere a capo di uno dei più importanti sodalizi romani del narcotraffico operanti sotto l’egida del clan Senese, guidato dal cosiddetto “Michele ‘o pazz”.

Il successivo 16 gennaio 2021, a seguito di patologie legate a un suo presunto stato di tossicodipendenza, l’uomo aveva beneficiato della concessione, da parte del Tribunale di Roma, della sostituzione della custodia in carcere con quella agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica per tossicodipendenti.

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SPACCIO CON I CRIPTOFONINI

Divenuto nuovamente oggetto delle investigazioni dei carabinieri, a suo carico venivano raccolti gravi elementi indiziari che portavano a ritenere che avesse immediatamente ricominciato a gestire le importanti attività di narcotraffico del sodalizio dall’interno della comunità terapeutica grazie anche all’utilizzo di criptofonini. Infatti, i militari, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia capitolina, che richiedeva in merito un ordine di indagine europeo, reperivano, analizzavano e riscontravano tutte le conversazioni intercorse tra il pregiudicato e i suoi accoliti tramite chat crittografate.

In particolare, gli investigatori riuscivano a raccogliere gravi indizi che consentivano di ipotizzare che Di Giovanni, a partire dal giorno stesso in cui era stato ammesso alla misura degli arresti domiciliari presso la comunità terapeutica, avrebbe organizzato ulteriori traffici. Chiesto contezza circa la consistenza economica degli affari intrapresi in propria assenza, effettuando la contabilità relative alle forniture di sostanze stupefacenti e cercando di recuperare i crediti dai responsabili delle piazze di spaccio morosi. Pianificato l’esecuzione di atti intimidatori nei confronti di uno degli spacciatori che non voleva onorare il proprio debito. Rintracciato all’interno della comunità terapeutica, Di Giovanni veniva ristretto nella casa circondariale di Velletri.

IL VIDEO DEL BLITZ

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