Un anno senza una figura storica per la città di Melito. Era il 23 novembre del 2020 quando la città fu sconvolta dalla tragica notizia della morte di Antonio Amente. Il quattro volte sindaco di Melito (nel 1985, 1999, 2008, 2017) si spense all’ospedale San Giuliano di Giugliano, dove era stato ricoverato a causa del Covid. Le sue condizioni si aggravarono improvvisamente, purtroppo il virus non gli ha dato scampo. Amente è stato in prima linea, durante il periodo più difficile della pandemia, sia come primo cittadino che come medico di base. Non ha mai trascurato il suo lavoro, continuando a fare visita ai propri affezionati pazienti, assumendosi un rischio notevole.
Ad un anno dalla scomparsa, oggi alle 17 verrà celebrata nella chiesa Santa Maria delle Grazie a Melito una messa in suo ricordo. Una figura sopra le righe, quella di Amente, balzato più volte alle cronache nazionali per le sue ‘uscite’ mediatiche ma soprattutto per la sua enorme generosità. E’ stato il primo sindaco d’Italia, infatti, a donare lo stipendio da primo cittadino per i terremotati de L’Aquila ed anche per dare borse di studio agli studenti meritevoli di Melito.
Stasera la figura di Amente sarà ricordata anche durante il primo consiglio comunale dell’Amministrazione di Luciano Mottola, suo delfino politico, già assessore e vicesindaco durante le Amministrazioni rette dal medico. In progetto c’è la volontà di intitolare ad Antonio Amente l’aula consiliare. Stasera ci sarà il giuramento del primo cittadino, la nomina del presidente dell’Assise e probabilmente la presentazione della nuova giunta.