La Procura di Napoli ha aperto un’indagine su tre medici nell’ambito della morte di Vittorio Parziale. Il giovane, 29 anni, ha perso la vita lo scorso 16 giugno dopo essere stato dimesso dall’ospedale.
La denuncia dopo la morte di Vittorio Parziale
Vittorio Parziale si era recato in ospedale per dei forti dolori allo stomaco, i sanitari gli diagnosticarono una “semplice” cattiva digestione. Dopo i controlli l’uomo è stato dimesso. Poco dopo aver lasciato la struttura ospedaliera però il giovane padre di una bimba di appena sei mesi si è accasciato al suolo perdendo la vita.
La Procura ha quindi iscritto nel registro degli indagati i tre medici presenti; due medici di pronto soccorso e un anestesista nello specifico. La famiglia è decisa ad avere giustizia ed in questa triste storia è assistita dagli avvocati Giovanni Fusco e Amedeo Di Pietro.
Vittorio Parziale è morto per infarto non diagnosticato in ospedale a Napoli. Al Vecchio Pellegrini lo avevano medicato e che gli avevano diagnosticato solo una cattiva digestione. La famiglia ha presentato denuncia chiedendo alla Procura di far luce su quanto avvenuto.
Il ragazzo, a quanto raccontato da familiari e amici, è stato trattato dai medici per una cattiva digestione, pertanto i familiari hanno sporto denuncia affinché si chiarisca l’accaduto. In attesa dell’esito dell’autopsia amici e familiari hanno chiesto un incontro al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha accolto la richiesta e ha incontrato la famiglia Parziale “Su questa vicenda bisogna accendere un faro. È necessario che si faccia chiarezza quanto prima e che la famiglia sappia perché Vittorio è morto e se ci sono state colpe o omissioni, in quel caso bisognerà agire in tutte le sedi possibili per restituire giustizia. Ho già preso contatti con l’Asl e farò il possibile per far emergere rapidamente la verità. Le violenze e i disordini che si sono creati all’interno e all’esterno del Pellegrini sono da stigmatizzare, ma la famiglia Parziale ha diritto alla verità”.