Giudizio immediato per 6 esponenti del clan dei Casalesi – tra cui i boss Michele Zagaria, Giuseppe Caterino ed Antonio Iovine (quest’ultimo collaboratore di giustizia) – per l’omicidio di Raffaele Lubrano. I fatti sono avvenuti a Pignataro Maggiore, nel novembre del 2002. Zagaria e Iovine dovranno presentarsi davanti ai giudici della Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’udienza fissata ad ottobre. Insieme a loro ci saranno anche Salvatore Nobis, 62 anni; Antonio Santamaria, 46 anni di Cancello ed Arnone; Francesco Zagaria, alias Ciccio e’ Brezza, oggi collaboratore di giustizia. Nel collegio difensivo, tra gli altri, ci saranno invece gli avvocati Paolo Di Furia, Emilio Martino, Angelo Raucci, Paolo Caterino e Giuseppe Tessitore.
Stando a quanto ricostruito dalla Dda, l’omicidio di Lubrano – figlio del capoclan Vincenzo – è stato commesso per vendicare un altro delitto, quello di Emilio Martinelli. Si trattava, difatti, del fratello del ras dei Casalesi Enrico. Enrico Martinelli apprese la circostanza durante il processo Spartacus, in cui era imputato. Una volta uscito dal carcere chiese ai vertici del clan di avere giustizia con il sangue.
Ad ordinare il delitto sarebbero stati, secondo l’accusa, Zagaria, Iovine, Caterino e Francesco Schiavone alias Cicciariello (omonimo e cugino di «Sandokan»), mentre Nobis, Santamaria e Francesco Zagaria avrebbero avuto il ruolo di fiancheggiatori e specchiettisti