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lunedì, Maggio 6, 2024
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Rissa e spari dopo la messa del battesimo ad Afragola, foto e nomi dei 5 fermati

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La Polizia di Afragola ha fermato, su ordine della Procura di Napoli Nord, 5 uomini per la violenta aggressione a colpi d’arma da fuoco e mazze da baseball avvenuta ieri ad Afragola (Napoli) nella centrale piazza di Castello, che ha portato al ferimento di cinque persone (nessuna in pericolo di vita), tre raggiunte da colpi di pistola, una alla gamba e la più grave all’addome, e due contuse per numerose bastonate.
Scene da far west avvenute poco dopo mezzogiorno mentre dalla vicina Chiesa di San Giorgio uscivano i fedeli dopo la messa domenicale in cui erano stati celebrati alcuni battesimi.

A fronteggiarsi – è emerso dalle indagini del Commissariato di Afragola – oltre dieci persone appartenenti a due nuclei familiari divisi da pregressi screzi originati da questioni di vicinato.

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Sottoposti a fermo Carmine Cesarano, Agostino Cesarano, Ferdinando Sellitto, Agostino Ramaglia e Ciro Pugliese. Indagata a piede libero Paola Amodio.

Per gli inquirenti i fermati avrebbero aggredito in piazza i componenti dell’altra famiglia, a mani nude e con le mazze da baseball (che sarebbero state fornite dalla donna indagata) fino a quando non è spuntata una pistola da cui sono stati esplosi diversi colpi, che hanno ferito tre persone, due della famiglia avversa (ancora in ospedale ed una in attesa di intervento chirurgico per l’estrazione dell’ogiva di un proiettile) e un parente degli stessi aggressori, che voleva placare gli animi e che è stato dimesso ieri sera.

Sul posto erano presenti tre telecamere della videosorveglianza comunale, che hanno permesso agli investigatori della Polizia, coordinati dalla Procura di Napoli Nord, di identificare i responsabili della violenta aggressione, il cui bilancio poteva essere drammaticamente più grave vista la presenza di tante persone in piazza.
Le accuse nei confronti dei fermati sono triplice tentato omicidio, lesioni, porto e detenzione di arma da sparo e pubblica intimidazione con uso di armi.

Sono stati condotti nel carcere di Poggioreale, a Napoli.

Proseguono le indagini, pare che dietro il raid ci sia anche l’ombra della mala locale

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