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Ecoballe, la polizia carica: tensione e rabbia

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Lacrime. Disperazione. Mani alzate in segno di resa. Alle 15.45 la polizia prende a spintonare i manifestanti, che sono meno di un centinaio e soprattutto donne, per consentire l’ingresso al sito ai camion carichi di ecoballe. Parapiglia, spintoni, qualche manganellata di troppo. Tra coloro che fanno cordone per protesta c’è anche un personaggio assai insolito, l’ex questore di Napoli, oggi senatore di Forza Italia, Franco Malvano che tenta di mediare tra polizia e manifestanti. Il contatto dura solo pochi minuti, ma appare assai duro e lascia a tutti l’amaro in bocca. La gente alla fine si sposta, costretta dagli agenti. E i camion transitano lenti, con il loro carico autorizzato di veleni e percolato. Che indisturbati depositano come sempre lungo i sei chilometri di area stoccaggio, una sorta di enorme cimitero dei rifiuti che ingoia il 45 per cento delle 7.200 tonnellate che la Campania produce ogni giorno. Il risultato? Uno scenario apocalittico indecente, con buona pace di albicocche, arance e gelsi che qui erano rinomati. Qui a Taverna del Re, la più grande casa di accoglienza che l’immondizia campana abbia mai ingurgitato, si doveva chiudere e per sempre alla mezzanotte di ieri, 31 ottobre 2007. Un milione e ottocentomila tonnellate di ecoballe accumulate in pochi anni e un territorio ridotto ad area desertica costituiscono motivi sufficienti per indurre anche i più ostili a dire adesso basta, da domani scaricheremo un po’ anche altrove. Perciò, si era deciso di chiudere. Parola di prefetto. Anzi, solenne impegno dello Stato. Invece, alla vigilia della storica scadenza, il clamoroso dietrofront. Non si chiude. O forse sì. Comunque, nessuna decisione può esser presa prima del prossimo 5 novembre. Di qui la protesta della gente, delle famiglie esasperate dal cattivo odore che diventa insopportabile di mattina e quando soffia il vento di terra. A protestare sono soprattutto le migliaia di famiglie napoletane che negli anni scorsi hanno acquistato casa lungo questo sfortunato litorale, convinte dal prezzo abbordabile delle abitazioni e speranzose di essersi assicurate con spesa modica la villetta al mare con giardino. Invece, altro che villetta e giardino. Racconta Ines, 53 anni e tre figli, che è qui a protestare: «Viviamo con le finestre chiuse per il cattivo odore. La Asl ha di recente reso noti i dati statistici sulle malattie qui più diffuse: fanno paura. Lotto per i miei figli, che hanno diritto a respirare aria normale». La rabbia dilaga. E non solo tra coloro che abitano lungo il litorale di Varcaturo, Licola, Giugliano. Si protesta e si partecipa anche nei centri di Trentola e Dugenta, di Parete, di Villaricca e nei paesi devastati dai troppi impianti di cdr, dalle troppe discariche autorizzate e fuorilegge, dalle valanghe di rifiuti tossici che nel corso dei decenni sono stati qui sotterrati da Ecomafia e da chi le ha tenuto bordone. Mai una bonifica, mai una valutazione delle ricadute di tanta immondizia sull’ambiente. «La carica della polizia è inaccettabile – commenta il sindaco d Giugliano Francesco Taglialatela – era in atto una protesta civile contro la decisione vessatoria di non chiudere il sito nei tempi promessi. Quelle manganellate sono state assolutamente sproporzionate, e perciò offensive». Il Comune di Giugliano annuncia che si costituirà parte civile nel mega processo sui rifiuti e che sta tentando di far chiudere Taverna del Re attraverso la via giudiziaria. Franco Malvano, senatore di Forza Italia, presente agli scontri, fa sapere di aver partecipato «per contribuire ad alleviare i disagi di una comunità tartassata e finora trattata malissimo dalle istituzioni centrali». «Ho vissuto da ex questore l’esperienza di ritrovarmi dall’altra parte, fra chi protesta – aggiunge – e ho tentato di calmare gli animi contribuendo a far sì che venisse subito rilasciato un ragazzo che era stato fermato dalla polizia. Spero che presto il prefetto decida e decida bene». Con lui, sul posto anche il collega di partito Claudio Azzolini. «La protesta è più che legittima» anche per il coordinatore regionale di Forza Italia, Nicola Cosentino. E per gli esponenti di An, Ronghi e Rivellini. «Una rapida soluzione» al problema viene auspicata anche dal presidente della provincia di Caserta, Sandro De Franciscis. Per il presidente della commissione ambiente del Senato, Tommaso Sodano, la gente di Taverna del Re esprime «il diritto legittimo a tutelare la propria salute». Solidarietà ai manifestanti è espressa anche dal Wwf Campania e da Legambiente. Ieri sera, nonostante il maltempo, c’è stato chi davanti al sito di stoccaggio ha voluto festeggiare Halloween. E anche il parroco ha portato i dolcetti.


enzo ciaccio- IL MATTINO 1 NOVEMBRE 2007

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