PUBBLICITÀ
HomeRassegna StampaNome sulla lapide, interviene il Comune

Nome sulla lapide, interviene il Comune

PUBBLICITÀ

Sarebbe stato un beffardo ed innocuo scherzo se non avesse coinvolto un ragazzo disabile e lo avesse portato all’esasperazione. Il giovane ha ritrovato il suo nome e cognome inciso nel marmo, in coda ad un elenco di militari morti, su una lapide dedicata ai caduti in guerra. Non era una omonimia ma il frutto di uno scherzo fatto proprio a lui. Da quel momento, i ragazzi della piazza – probabilmente gli stessi che avevano scolpito il nome – hanno cominciato a chiamarlo «il morto». Un nomignolo fastidioso che ha fatto saltare i nervi a Rosario (usiamo un nome di fantasia), che aveva già i suoi problemi. Il giovane, infatti, che nella zona è conosciuto da tutti, dalla nascita cammina con difficoltà e parla a fatica. Quel nomignolo, che si è diffuso con la velocità che solo il marciapiede sa dare alle cose, è stata l’ultima, insopportabile, beffa. Rosario ha, ripetutamente, preso d’assalto il Comune con l’obiettivo di parlare col sindaco della città: si è barricato nell’anticamera e ha preteso la cancellazione del suo nome dalla lapide. Alla fine l’ha spuntata e nel pomeriggio di ieri, un operaio specializzato ha lavorato il marmo rimuovendo con dovizia quel nome dal monumento senza rovinare le altre incisioni. La lapide ai caduti della Prima guerra mondiale si trova nella piazza principale della città, davanti al Municipio. Fino ad un anno e mezzo fa si trovava in un’altra piazzetta attigua, tra la Posta e il Palazzo di Giustizia. È qui che è cominciato lo scherzo. Il monumento era in tufo e qualcuno, con un pennarello nero, ha pensato bene di scrivere il nome di Rosario tra i caduti, segnalando ai carabinieri come il corpo di appartenenza del ragazzo. Fin che il nome era scritto col pennarello la cosa era rimasta sotto silenzio. Il problema è esploso quando, nel settembre dello scorso anno, si è deciso di spostare il monumento, e l’amministrazione ha voluto rifare la lastra coi nomi, scegliendo come materiale il marmo. La vecchia lapide in tufo è stata portata allo scultore, il quale nel ricopiare i nomi dei caduti ha commesso un errore: ha inciso anche quello scritto col pennarello. Lo scherzo ha avuto, così, una sua ufficializzazione e ha reso la beffa ancora più bruciante. Subito dopo l’inaugurazione si è sparsa la voce e tutti sono andati a verificare. Sulla lapide, nell’elenco dei caduti in guerra, effettivamente compariva anche il nome di Rosario. È partito un insistente tam tam che ha fatto il giro dei ragazzi della città e ha messo alla berlina il giovane che esasperato ha invocato l’intervento del sindaco. L’amministrazione ha rimosso il nome mettendo fine a uno scherzo che stava diventando drammatico.

antonio menna – il mattino 14 dicembre 2007

PUBBLICITÀ