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martedì, Maggio 7, 2024
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IMMIGRAZIONE ILLEGALE: SMANTELLATA LA GANG, UN QUALIANESE TRA I 14 ARRESTATI

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Arrivavano dall’Europa dell’Est ed entravano in Italia con bus turistici gestiti da un clan criminale. Venivano presi in consegna a Napoli e smistati agli imprenditori agricoli e a quanti avevano raccolto le richieste di manodopera tra Campania, Puglia, Calabria, Umbria, Marche e Lazio per lavorare nei campi, in un maneggio, oppure come colf e badanti.
Cominciava cosi’ il loro sfruttamento che avveniva in nero con paghe minime di dieci euro al giorno. Dopo quattro anni dall’inizio delle indagini, la Guardia di Finanza di Monopoli ha smantellato tra la Puglia e la Campania l’organizzazione italo-bulgara che avrebbe gestito il traffico e lo sfruttamento di circa 700 clandestini, quasi tutti bulgari.

Quattordici i provvedimenti cautelari emessi: 12 in carcere, uno ai domiciliari e un obbligo di firma. Altri tre imprenditori sono indagati per aver sfruttato la manodopera degli immigrati.

Questi i nomi delle 14 persone per le quali sono stati emessi provvedimenti cautelari nell’indagine sulla presunta esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di immigrati clandestini tra l’Europa dell’est e l’Italia e al loro sfruttamento lavorativo in nero. Ai vertici del sodalizio vi erano – secondo l’accusa – quattro cittadini bulgari: Jgodenca Koleva Gricorova, di 51 anni, ritenuta il capo; Borislavov Kosovski Kostadin, di 35; e Silviya Lyubenova Tsanova, di 41; e Vanya Paskova Ivanova, di 54.

Poi c’erano i presunti fiancheggiatori dell’associazione: Salvatore Arduo, di 59, di Qualiano; Volodymyr Tsymbryla, ucraino di 51; Anna Korytnicka, polacca di 29 e il suo ex compagno Domenico Raiola, di 47, di Castellamare di Stabia (Napoli); Vitaliy Savyuk, ucraino di 34; Borislav Ivanov Borisov, bulgaro di 35; Yuriy Mirchov Makarinov, bulgaro di 39; l’imprenditore agricolo Michele Delledera, di 64 di Rutigliano (Bari), che ha ottenuto i ‘domiciliari’; e il bulgaro Valentin Nikolov Kamenov, di 46. Obbligo di firma per Anna Costa, di 62, di Ciro’ Marina (Crotone), che non risponde del reato associativo. Sono indagati a piede libero per aver sfruttato la manodopera dei clandestini l’imprenditrice agricola Maria Rosaria Troiano, di 62, di Rutigliano; Francesco Cinelli, di 54, titolare di un maneggio a Frosinone; e Antonio Verna, di 51, titolare di un’azienda agricola di Rutigliano. Per questi tre il gip Chiara Civitano ha respinto la richiesta di arresto del pm.

Fonte: ANSA

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