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giovedì, Maggio 9, 2024
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VIABILITA’. QUELL’INFERNO CHIAMATO ASSE MEDIANO

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di GIUSEPPE MAIELLO



Asse mediano: il disagio circola sulla Statale 162. Per la tangenziale dei comuni a nord di Napoli si consolida l’appellativo di arteria groviera. I giunti dilatatori, quelli che uniscono le campate contigue, diventano trappole infernali, l’asfalto salta alle prime gocce di pioggia e le toppe servono a coprire la vergogna solo per qualche giorno, per ritornare a diventare insidie ancora più pericolose. Residui di pnuematici scoppiati sono il segno evidente del prezzo che gli automobilisti sono costretti a pagare per evitare l’ingorgo delle città. Il gard rail è deformato in più punti, soprattutto da Afragola a Giugliano. Rottami di fari, paraurti, vetri disseminati lungo l’asse della morte, testimoniano la decine di incidenti che si registrano ogni settimana. La strada ha solo due corsie, pochissime le aree per la sosta, piccole e pericolose, si rischia di essere investiti se ci si ferma. Mancano distributori di benzina (uno solo è nel territorio di Giugliano). Le curve, forse troppe rispetto al progetto iniziale, per difficoltà incontrate nel corso dei lavori, tendono a portare gli automezzi fuori strada.
Nel 2002 ci sono stati oltre 190 incidenti denunciati (chi finisce fuori strada o distrugge l’auto contro il gard rail il più delle volte non richiede l’intervento della polizia). Nel 2001 gli incidenti registrati sono stati invece 153, mentre il 1988 è l’anno che ha fatto registrare più morti. Un discorso rimasto avvolto nel buio è quello relativo all’elenco dei collaudatori, più volte richiesto anche dai parlamentari: non è mai stato reso noto all’opinione pubblica.
Dal 2000 l’Asse mediano è gestito dalla Provincia, che ha continuato ad affidare all’Anas la manutenzione, che, visti i risultati, lascia molto a desiderare. I rattoppi durano solo pochi giorni, i giunti dilatatori rappresentano il tallone d’Achille di questa grossa infrastruttura: è qui che comincia l’erosione, da questi punto l’asfalto viene via, eroso dal fiume in piena che si forma quando piove, anche perché le catidoie laterali sono otturate dall’erba che cresce ma soprattutto dai residui di pneumatici, pezzi di lamiera, vetri, e dalla polvere che la pioggia raccoglie trasportandola verso le griglie, scomparse sotto i rifiuti, soprattutto quelli che incivili automobilisti lanciano dalle auto in corsa.
E l’illuminazione? L’impianto realizzato da anni, è stato in funzione solo quando l’asse mediano non era transitabile, ma spento quando è stato aperto alla circolazione. Ed il buio è uno dei fattori, anche se in percentuale ridotta rispetto allo stato della strada, tra le cause di incidenti, ma anche di lievitazione degli episodi criminosi. La strada è utilizzato da camionisti, spedizionieri, ma anche da automobilisti che sanno che non bisogna fermarsi per una ruota sgonfia o in una delle poche aree di sosta perché potrebbero trovarsi con una pistola alla tempia, a piedi, e a tasche vuote.





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34 chilometri da Pomigliano a Lago Patria



L’asse mediano nasce nel dopo terremoto, con i fondi Cipe della 219. Classificato come strada statale 162, parte da Pomigliano-Acerra ed arriva al Lago Patria. In totale l’asse è lungo circa 34 chilometri, a cui vanno aggiunti altri 25 di rampe. L’idea è quella di una tangenziale che lambisca i 9 comuni dell’area a Nord di Napoli, prima di allora raggiungibili solo attraverso i centri abitati e la circumvallazione esterna. L’asse mediano ha, secondo stime approssimative, una media giornaliera di circa 75.000 transiti.






E sulla Circumvallazione si lavora



di LAURA TADDEO



La circumvalazione esterna si rifà il look. Rotonda ripulita e spartitraffico tirati a lucido. Chilometri e chilometri di immondizia rimossi. Una task-force antidegrado che ha consentito un vero e proprio ristyling dell’ex strada degli americani. Anche se solo per parte del suo lungo percorso. Sì, perché la circumvalazione esterna è una lingua d’asfalto che dalla cittadella di Casoria si allunga fino alla fascia costiera del giuglianese. La notizia è stata accolta con grande soddisfazione soprattutto dai residenti e dagli esercenti commerciali della zona. Un iniziativa, questa, promossa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Raffaele Topo, con l’obiettivo di dare una boccata d’ossigeno ad una delle arterie più trafficate dell’hinterland. Aree verdi ripristinate con la rimozione della spazzatura. Senza contare che ora si riescono a distinguere anche i marciapiedi, dato che sono stati ripuliti. Infatti, anche i percorsi pedonali, prima dell’intervento, erano pieni di rifiuti di ogni tipo, dai pneumatici ai cartoni, passando per gli elettrodomestici dismessi. Senza contare che anche l’entrata e l’uscita dalla scuole medie che si affiancano sull’arteria ora sono più agevoli.
Meno insidie in agguato, infatti, per gli alunni che devono attraversare lo stradone incriminato da quando sono i vigilantes ad aiutarli nell’impresa. Intanto, disagi non-stop per i residenti di via Leonardo Da Vinci, una delle strade che si innesta sulla circumvalazione. Alla base delle difficoltà dei residenti della zona e degli alunni ed insegnanti della scuola media «Giancarlo Siani» l’interdizione al traffico dell’arteria. Lavori-lumaca, quelli che stanno interessando la zona ormai da parecchi mesi. Opere che, in principio, hanno incontrato il favore degli abitanti, tuttavia il loro lungo protrarsi ora li sta portando sul sentiero di guerra. Ma questa via non è l’unica a provocare malumori e proteste. Infatti, le piogge degli ultimi giorni hanno messo ko molte strade intercittadine. Qualche esempio? La via provinciale Mugnano-Giugliano e l’arteria che collega Villaricca a Marano, passando per Calvizzano. Due percorsi di guerra, questi, con buche e dissesti del manto stradale ogni pochi metri. Autentiche mulattiere. Strade colabrodo che la dicono lunga sui problemi legati alla viabilità nell’area a nord di Napoli. Senza contare che molti tratti mancano anche di marciapiedi, per cui passeggiare è una vera e propria impresa.



IL MATTINO 4 FEBBRAIO 2003

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