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INTERVISTA AL GEOLOGO ORTOLANI: «IL COMMISSARIO DI GOVERNO SBAGLIA I SITI»

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«L’attuale emergenza è causata dall’inadempienza
del commissariato di governo che
non ha aperto quattro discariche così come
previsto dalla legge del 5 luglio scorso. Tutti
i siti individuati fino a questo momento sono
inidonei». È duro e preciso Franco Ortolani,
ordinario di geologia e direttore del dipartimento
pianificazione del territorio della
Federico II di Napoli: insegna valutazione
di impatto ambientale. Conosce i sottosuoli
della Campania come le sue tasche,
dal 2004 collabora ai piani di verifica delle
aree per lo smaltimento e in quest’ultimo
anno ha fatto anche lo «straordinario», chiamato
come consulente prima per Serre, a
Valle della Masserizia e Basso Dell’Olmo,
ora per verificare le compatibilità delle cave
a Morcone (Bn), Vallo Di Diano, Pignataro
Maggiore e Padula (Sa), Carinola e Lo Uttaro
nel casertano, nell’area militare di Mandrano,
e anche per Poggioreale a Napoli.

Professore, nei luoghi che ha studiato è
impossibile aprire le discariche per motivi
ambientali o sono i cittadini a essere irrazionali?

Purtroppo tutte le aree che ho avuto in
esame per varimotivi sono inidonee. Padula
e Mandrano per esempio si trovano su
una tettonica-carsica attiva, zone che hanno
creato i grandi terremoti degli ultimi 200
anni. La superficie si sposta e si spacca e fa
scendere il percolato nelle falde acquifere,
nel terreno, danneggiano le risorse naturali.
Per non parlare dei metalli pesanti che non
decadono per decine e decine di anni e hanno
bisogno assolutamente di stabilità geologica,
non di essere soggetti a fenomeni carsici
(inghiottitoi).

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E le altre?
Sono quasi tutte cave scavate a fossa che
accumulano i materiali pesanti per poi col
tempo lasciarli filtrare nel terreno. Le impermeabilizzazioni
non servono, possono resistere
al massimo per 15 anni. È il caso di Taverna
del Re a Giugliano, del sito di Villaricca
appena chiuso, di Poggioreale, di Lo Uttaro.

Invece Pignataro Maggiore e Carniola?
È una follia, sono aree che si trovano in
un bassopiano fertilissimo dove ogni ettaro
arriva a costare dai 10 ai 30mila euro. Qui si
allevano le bufale che producono la mozzarella
esportata in tutto il mondo, i frutteti e
le coltivazioni doc. Sono stato personalmente
incaricato dai comuni del casertano per
esprimere il mio parere, quando dal commissariato
hanno capito che il gruppo di
esperti era contrario hanno ridimensionato
lo studio. Un atto gravissimo e per questo le
amministrazioni hanno presentato anche
una denuncia penale.

Allora l’unica soluzione attualmente resta
Pianura?

Nemmeno per sogno. Proprio nel piano
di Alessandro Pansa si escludono tutte le zone
con un vulcanismo attivo. Contrada dei
Pisani si trova nei Campi Flegrei, l’area del
bradisismo. Il fatto che sia un pezzo di territorio
già inquinato non autorizza a peggiorare
la situazione. Come ho detto prima anche
qui il sottosuolo è in movimento e causa
la penetrazione del percolato in profondità.
Ma ci saranno luoghi adatti in Campania?
Certo,ma non sono stati presi in considerazione.
Pansa ha piazzato quattro proposte
irrealizzabili dal punto di vista tecnicoscientifico.

Perché secondo lei?
Non lo so, posso avere delle idee. Credo
che lamagistratura dovrà chiarire le motivazioni
e gli errori politici. Dopo 14 anni di
emergenza ci sono delle responsabilità precise,
qui si gioca con la salute dei cittadini.
L’attuale emergenza mi sembra chiaro che
è stata causata dalla mancata attuazione
del decreto del 11 maggio poi trasformato
in legge il 5 luglio. È rimasta in funzione a
pieno ritmo solo il sito di Serre che il prossimo
mese entrerà in saturazione, per il resto
è stato un andare avanti a tentoni, sbagliando.

Francesca Pilla
Il Manifesto, 06/01/2008

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