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lunedì, Maggio 13, 2024
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CALCIO/SERIE D. DE SIMONE NON «RECUPERA» IL GIUGLIANO: NUOVO KO A SAPRI

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Non porta bene il ritorno di Marco De Simone sulla panchina del Giugliano, che ha perso a Sapri la sua tredicesima partita di campionato su ventuno giornate disputate. Ancora una sconfitta esterna e classifica che ora inizia a farsi davvero pesante, con i tigrotti ancorati alla penultima posizione e con alle spalle solo lo sfasciato Lavello, che di fatto non ha mai preso parte a questa competizione e che quindi non fa testo. Il Giugliano ora è come se fosse l’ultimo della classe, ragion per cui alla vigilia di questo delicato match si sperava in una reazione d’orgoglio dei De Simone boys, che ì avevano caldeggiato il ritorno dopo un mese di lontananza dell’allenatore, sostituito per quattro gare da Fiorito, e per ricostituire il gruppo di lavoro con cui si era iniziata la stagione. Invece il Sapri con una gara non certo eccezionale, ha spazzato via qualsiasi velleità giuglianese, aggiudicandosi il confronto in soli venti minuti. La cronaca della partita risalta la buona prestazione dei salernitani, andati presto sul doppio vantaggio con la doppietta di Viscilglia e disposti poco dopo solo a gestire la gara, riuscendo persino a controllare con sufficienza la tardiva reazione giuglianese, arrivata ad un quarto d’ora dal termine con la rete di Famiano su rigore, e parla di una prestazione giuglianese mediocre e piuttosto sconfortante. È finita due a uno, punteggio onorevole ma che comunque boccia inesorabilmente i napoletani, che ancora una volta non hanno saputo reagire nel momento di difficoltà. Ora la crisi dei gialloblu passa dall’essere nera a quella quasi irreversibile, soprattutto in virtù del fatto che il Giugliano ha perso gli ultimi due confronti contro squadre con cui aveva vinto all’andata, e con cui aveva dimostrato in precedenza di potersela giocare. Invece dopo questi due kappaò pesanti come macigni, iniziano a venire meno pure le convinzioni di potercela fare, bruciando così ancor di più le residue speranze di salvezza. Che stando ai numeri è sempre là e a portata di mano dei tigrotti, pronta ad aspettarne il risveglio dal letargo: basti pensare che il Quarto, che oggi è per la prima volta terzultimo e dunque in una posizione che porterebbe agli spareggi play out e non alla retrocessione diretta, è appena un punticino più su; la zona franca, che regalerebbe addirittura la permanenza in categoria senza passare dagli spareggi, è a sette punti; e nel peggio la Viribus Unitis, che oggi giocherebbe invece i play out ma con il vantaggio del doppio pareggio, è a più quattro. Con tredici gare ancora da giocare, tutto davvero può ancora accadere, e si potrebbe persino tentare l’impresa della salvezza diretta, ma è chiaro che per farlo servirebbe un Giugliano ben diverso da quello visto fino ad oggi, una squadra che sia più forte e più competitiva di quella che oggi sta tentando disperatamente di sopravvivere, Seppur non rivoluzionata nel mercato di gennaio, si rinforzi con un paio di elementi che facciano una difesa più esperta e più arcigna, che prendi il posto dei giovani e promettenti titolari di adesso che rischiano solo di bruciare sotto pressione. Il problema è là, senza voler bocciare dei ragazzi innocenti che hanno tempo per maturare, all’allenatore serve gente pronta che conosce il mestiere, e che sappia difendere gli interessi di una società che seppur giovane e di nuova costituzione, ha molto da perdere in caso di retrocessione del club in Eccellenza, che poi sarebbe la seconda consecutiva dopo quella dalla C2.

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