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domenica, Maggio 12, 2024
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CALCIO: IL GIUGLIANO SI GIOCA TUTTO PER ARRIVARE AGLI SPAREGGI PLAY OUT

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Situazione difficile in casa Giugliano, la squadra sul campo sta faticando oltre il lecito per cercare di arrivare almeno agli spareggi play out; fuori dal rettangolo di gioco la neonata società retta dall’imprenditore Ronga, oltre che da altri soggetti in quota di minoranza, non riesce a trovare i soldi necessari per garantire almeno il minimo necessario. Così i calciatori, che lamentano diverse mensilità arretrate, dopo aver già saltato in precedenza diversi allenamenti per protesta, minacciano di continuo uno sciopero ad oltranza, che se attuato verrebbe a compimento di un disastro annunciato ancor prima della partenza dell’attuale stagione calcistica. Ora paventano il blocco totale con relative conseguenze, e intanto in questo marasma generale incombe la gara interna con il Brindisi, che costituisce una delle ultime possibilità di salvezza date dal calendario. È davvero un periodaccio, è come se il dio del calcio si fosse dimenticato di Giugliano, innalzato al rango nazionale nelle ultime, splendide, stagioni, e poi affossato nel buco nero dell’oblio, che per la città sportiva viene rappresentato dall’incombente Eccellenza. Dal progetto C1 alla serie che viene dopo il Nazionale Dilettanti in soli tre anni, praticamente una Ferrari lanciata in corsa verso il dirupo, un sasso in caduta continua da oltre due anni. Per salvare capra e cavoli la società gialloblu ha fatto un ultimo disperato tentativo, ha chiesto al comune la concessione dello stadio De Cristofaro per i prossimi trent’anni, in modo da poterlo sfruttare per organizzare eventi atti ad accumulare la ricchezza necessaria per mantenere nel decoro la prima squadra di calcio cittadina, oltre che per incentrarvi un’attività commerciale che serva da volano per tutta l’area metropolitana. Ma il presidente Ronga non ha ottenuto quanto richiesto, il comune ha risposto picche valutando il momento poco propizio per l’ambizioso progetto. Un atto di coraggio da parte di una giunta uscente che preferisce mantenere nello stallo qualsiasi iniziativa imprenditoriale le si proponga, oppure se preferite, un amministrazione che probabilmente ha delle priorità assolute, tipo l’emergenza continua dei rifiuti, da affrontare prima di qualsiasi altro discorso posto in essere. Come dire, il calcio è l’ultimo dei problemi. Non la penseranno così i pochi affezionati sostenitori di fede gialloblu, che ancora insistono con la loro presenza allo stadio (circa trecento) per non vedere retrocedere di nuovo la maglia che tanto amano. Non si fanno capaci di quanto sta accadendo da un paio di stagioni alla loro squadra del cuore, che viene prima di qualsiasi altra. È come un incubo che ricorre nella lunga nottata: Giugliano penultimo classificato dopo essere stato il fanalino di coda già nel precedente campionato. Penultimo solo perché alle spalle ha il derelitto Lavello, l’unica in Italia e in qualsiasi altro campionato con solo tre punti in classifica (c’è sempre chi sta peggio!), altrimenti statisticamente sarebbe ultimo da due anni consecutivi. Oggi l’unica ancora di salvezza si chiama Venosa, che precede in classifica i tigrotti di appena un punto, che se finisse così segnerebbe il confine tra retrocessione diretta e spareggi, mentre le altre dirette concorrenti, che stanno scappando, sono lontane almeno quattro lunghezze. Nella prossima giornata il Venosa andrà ad Ischia, che non è ancora salvo e che dovrebbe perciò puntare dritto alla vittoria, mentre il Giugliano come detto giocherà in casa contro il Brindisi. Vincere e sperare, questa è l’unica ricetta per la sopravvivenza.

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