Tra oggi e domani dovrebbero essere disponibili i primi risultati delle analisi sul latte bufalino raccolto nella «fase uno» dello screening anti-diossina. I 265 campioni prelevati nei caseifici di Napoli, Caserta e Avellino sono stati inviati ai laboratori di Porto Marghera, Bologna, Teramo e Amburgo. Quest’ultima struttura, all’avanguardia per metodologie e costi (il test da 1000 euro è offerto a metà prezzo), batte le altre sul tempo di consegna e si avvia a diventare il punto di riferimento per l’Istituto zooprofilattico di Portici, in attesa degli strumenti che consentiranno di controllare il territorio campano in autonomia. Un quadro completo del fenomeno si avrà soltanto a conclusione dell’analisi epidemiologica, ma già i dati parziali orienteranno le scelte dei ministeri della Salute e dell’Agricoltura. Un’informativa sarà rivolta alle Asl perché possano predisporre i piani d’intervento. Latte al microscopio, ma non solo: i carabinieri del Nas e i tecnici dell’Arpac stanno prelevando campioni di mangime e di terreni coltivati a mais nelle zone a rischio. Una delle aree cerchiate in rosso è quella compresa tra San Cipriano d’Aversa e Villa Literno, dove la probabile origine della contaminazione starebbe nei continui incendi di materiale plastico (soprattutto copertoni). L’attenzione è comunque rivolta anche verso le ciminiere di piccoli stabilimenti industriali che hanno sede nei pressi degli allevamenti. Impaziente attesa per i risultati dei test nella sede del Consorzio tutela mozzarella dop, che riunisce il 40 per cento degli stabilimenti sotto esame e si prepara a ritirare il marchio per i caseifici in situazione sospetta. Il verdetto dei laboratori sarà anche elemento portante del tavolo tecnico che si riunisce domani a Roma per stabilire l’entità dell’indennizzo da corrispondere agli allevatori che durante il monitoraggio non possono lavorare. Alla riunione sarà presente l’assessore regionale all’agricoltura Andrea Cozzolino, che si è fatto preparare una stima dei danni dai servizi veterinari. Si parte da 20 milioni: se saranno necessarie altre analisi, la cifra è destinata a salire. Nel frattempo Raffaele Garofalo, presidente Asnab (associazione nazionale allevatori specie bufalina), annuncia una richiesta di risarcimento per le scene del film «Biutiful cauntri»: «Denunciare le ecomafie è sacrosanto – spiega – denigrare il patrimonio zootecnico della Campania è irresponsabile e scellerato». «Non siamo noi a parlare – ribatte Peppe Ruggiero, autore del documentario – parlano le immagini, le analisi, le carte della magistratura, i sequestri delle forze dell’ordine».
PAOLA PEREZ
Il Mattino il 08/04/08