Licola. Isolata, con pochi servizi, Licola è l’esempio della periferia dimenticata. Piazza Cristoforo Colombo fa da confine tra i due Comuni che oggi, però, sottoscrivono un patto di ferro per il rilancio del litorale che da Cuma si allunga fino a Varcaturo. Finita la campagna elettorale, le parole di Giovanni Pianese, primo cittadino di Giugliano e Pasquale Giacobbe, sindaco di Pozzuoli, non sembrano suonare più come semplici slogan: «Abbiamo in cantiere progetti di riqualificazione per il rilancio di Licola e Varcaturo – anticipano i due colleghi del Pdl – Nei prossimi mesi vareremo un accordo di programma tra le due amministrazioni per il rilancio del litorale domitio». E qui tra le dune e il verde confuso nel grigiore del cemento colato spesso abusivamente, la frazione di confine sogna di diventare un quartiere vero: «Nel piano c’è il prolungamento della rete ferroviaria, più servizi per i cittadini e investimenti per migliorare il decoro urbano», racconta Giacobbe. E Pianese rilancia: «Quello che hanno pagato Licola e Varcaturo è la lontananza dai centri cittadini – spiega – Ma ora non sarà più così: questa zona è una priorità della politica delle nostre amministrazioni». E ancora: «Su certe tematiche bisogna camminare a braccetto, siamo d’accordo. La bonifica di vaste aree del territorio sarà pianificata insieme». E uno dei temi caldi è il depuratore di Cuma. Giacobbe non si sottrae: “Se sarà il caso, i Comuni potrebbero entrare nella gestione diretta dell’impianto – è la proposta – Aspettiamo di sapere cosa ne pensa la Regione. Ma il prezzo pagato per la sua presenza sul territorio è troppo elevato”. Licola e Varcaturo, nonostante i problemi, provano a rilanciarsi come regine del divertimento: non hanno il richiamo del mare di Miseno e Miliscola, ma le strutture ricettive sono in molti casi a cinque stelle. Come il complesso Varca d’Oro: «Le strade sono sporche e malandate – spiega Clelia Trinchillo, una dei soci di Varca d’Oro – non ci sono i marciapiedi e per lunghi tratti neppure l’illuminazione pubblica. Questa è proprio l’ultima delle periferie di Giugliano e Pozzuoli». Nonostante il degrado diffuso, questo pezzo di sabbia è pieno di vita. E gli imprenditori chiedono ai Comuni di essere più vicini: «Si diano da fare per aumentare il senso di sicurezza e legalità – dice ancora Trinchillo – Qui c’è solo la stazione dei carabinieri di Licola come baluardo dello Stato». Nei piani dei due municipi, il distaccamento di uffici di vigili urbani. La soluzione, a lungo accarezzata, dai residenti è il sogno «secessionista» di un Comune autonomo: agli inizi degli anni Novanta ci provò Luigi De Martino, che ora è presidente della Proloco Litorale Domitio: «Era solo una provocazione, fatta su pressione popolare – dice ora De Martino – Spero che il dialogo con i due Comuni riprenda perché la loro collaborazione è fondamentale». E spiega: «L’ultimo intervento qui è stato fatto nel 1998 – racconta il presidente della ProLoco – ed era la riqualificazione di via LicolaMare, la strada che attraversa entrambi i territori comunali. Per due anni, vista la strada nuova, gli abitanti a proprie spese ripresero a curare le facciate dei palazzi e i giardini». A firmare quell’accordo, per il Comune, c’era Pasquale Giacobbe, allora vice sindaco nella giunta Figliolia: «Dobbiamo intervenire per ridare dignità alla zona: rifacimento delle strade e miglioramento del decoro urbano». E la gente incrocia le dita.
pino taormina – il mattino 28 aprile 2008
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