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Carmine, gli sfollati restano in città. Nessuna soluzione per le famiglie non napoletane

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A Poggioreale, negli alloggi messi a disposizione dal Comune di Napoli, anche le famiglie provenienti da altri municipi. Non hanno lasciato Napoli, gli ex sfollati di Melito «reduci» da 22 giorni di occupazione della basilica del Carmine. Non l’hanno fatto e per il momento la loro scelta è stata premiata. E così in via Stadera, zona Poggioreale, accanto ai legittimi assegnatari dei posti letto messi a disposizione dal Comune di Napoli (per le 53 famiglie censite come «napoletane») vivono anche le famiglie provenienti da altri diciassette comuni dell’hinterland metropolitano. Fino a ieri notte c’erano altre 42 famiglie non napoletane, un numero più basso rispetto ai nuclei censiti nei giorni caldi della protesta in piazza Mercato, dovuto al fatto che c’è chi in queste ultime ore ha deciso di accettare soluzioni alternative. Intanto, a partire da questa mattina, sono due gli alloggi pronti ad ospitare il gruppo di senzatetto, come ha chiarito Maria Rosaria Guidi, esponente dell’assessorato di Palazzo San Giacomo: accanto alla struttura di via Stadera, entra in funzione il non lontano impianto di via Cupa santa Croce. Ora però il rischio è che il nuovo centro di ospitalità possa finire col rappresentare un polo di attrazione per altre famiglie di senzatetto, interessate a presentarsi, con il proprio carico di disperazione, nelle due zone di accoglienza create a Poggiorale. Un rischio che impone velocità. Lo hanno spiegato in una nota i vertici di Palazzo San Giacomo, che hanno invitato tutti gli enti locali a fare la propria parte. Cioè ad assumersi una fetta di responsabilità in una vicenda che ha portato nel cuore della città problemi di altri contesti municipali. Come è noto infatti non tutti i comuni dell’hinterland hanno offerto soluzioni alle famiglie di sfollati di Melito che lo scorso 4 aprile hanno fatto irruzione all’interno della basilica dedicata alla Vergine Bruna. L’obiettivo delle istituzioni è anche quello di impedire la nascita di una nuova camera di compensazione nell’annosa questione dei senza tetto a Napoli e provincia. Palazzo San Giacomo ha infatti ufficializzato la imminente apertura di una graduatoria di aventi diritto: il sogno di una casa si materializza così davanti agli occhi di decine di capifamiglia, ma c’è anche chi punta ad inserirsi nell’elenco comunale. Le due strutture attrezzate di Poggioreale potrebbero diventare in questo caso una sorta di lasciapassare anche per chi non ha tutte le carte in regola. Un motivo in più che ha spinto gli inquirenti a tenere gli occhi bene aperti rispetto a quanto accaduto nei 22 giorni di occupazione in piazza Mercato. C’è una informativa della Digos trasmessa in Procura, con tanto di persone identificate. Anche in questo caso, sono spuntati i pasdaran della protesta? Anche in questo caso c’è chi ha provato a strumentalizzare indigenza e stati di bisogno oggettivi? La risposta tocca agli inquirenti. Su un altro versante invece le indagini per danneggiamento, occupazione di luogo destinato a culto, che riguardano i circa 350 che hanno occupato il monumento napoletano.

LEANDRO DEL GAUDIO
Il Mattino il 28/04/08

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