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domenica, Maggio 19, 2024
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RIFIUTI IN CAMPANIA

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Il decreto legge del 30 aprile del governo uscente Prodi ha reso noto che nelle cave di tufo di Chiaiano (quartiere a nord della città di Napoli), ormai dimesse, verranno sversate “legalmente” 700.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati. Da mesi a Chiaiano si è costituito un comitato di cittadini in difesa delle cave che sono limitrofe al comune di Marano. E pensare che fino a poco tempo fa si parlava di riqualificazione della zona,il suo essere stata dichiarata e finanziata come “Parco Regionale delle Colline” faceva ben sperare.

Ma dietro a questo specchietto per le allodole era già iniziato il progetto folle e criminale per scempiare l’ultimo polmone verde della città parte della collina dei Camaldoli e a ridosso dei più grandi Ospedali : Monadi, Cotugno, Cardarelli, II Policlinico, e anche il Pascale. E se ciò non bastasse perizie di eminenti geologi tra cui il prof. Ortolani ribadiscono l’inidoneità del sito per la presenza delle falde acquifere che portano acqua a molta parte della città che quindi verrebbero inquinate dal percolato prodotto dalle tonnellate di rifiuti indifferenziati.

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Chiaiano è, da alcuni giorni, di fatto isolata dal resto della città, blocchi stradali impediscono la circolazione di autobus e auto per fare informazione e controinformazione su quello che sta accadendo perché è difficile per certa stampa, anche e non solo televisiva, scrivere che questa è una protesta civile a cui partecipano anche donne,bambini,anziani.

Per questa stampa che cerca solo titoli scandalistici Chiaiano è in mano a bande di teppisti e alla camorra e non riesce a dire e a scrivere che i cittadini di Chiaiano-Marano sono stati designati dalle istituzioni come vittime sacrificali da immolare per tamponare lo scellerato e fallimentare piano del Commissariato Straordinario per “l’emergenza rifiuti” dopo il NO di Pianura e di Gianturco.

Le cave dovrebbero salvare una situazione insostenibile a livello regionale e locale in vista del caldo:in barba a tutte le leggi nazionali ed europee sia per le questioni di merito sia per le questioni di metodo.

Delle 14 cave della zona 12 sono già di proprietà della FIBE e dell’INPREGIRO, aziende già coinvolte nello smaltimento dei rifiuti in Campania, è facile immaginare cosa ci vogliono fare: iniziano con una e poi ….Le cave sono in piena area urbana, nell’area a Nord di Napoli ci sono già le discariche di Villaricca, di Giugliano, di Calvizzano, di Quarto e poco distante c’è Pianura: in queste zone vivono più di 130.000 persone.


Il comitato per la difesa delle cave, l’8° Municipalità del comune di Napoli, i comuni di Marano, di Calvizzano, di Mugnano, i presidenti delle commissioni ambiente e politiche sociali del comune di Napoli dicono NO a questi progetti criminali che porterebbero morti e malattie ai cittadini e all’ambiente per i prossimi 20 anni. Ribadiscono il presidio della zona, richiedono un vero e serio piano per la raccolta differenziata e lo smaltimento dei rifiuti, avocano a sé la capacità democratica quando ormai le istituzioni operano scelte senza interpellare i cittadini, scelte improntate a interessi economici e di potere di pochi contro i molti.



ADRIANA DEL VENTO – AGENZIA RADICALE 12 MAGGIO 2008

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