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domenica, Giugno 16, 2024
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PIZZO A IMPRENDITORE. SGOMINATO IL CLAN PIANESE DI QUALIANO: SEI PERSONE ARRESTATE

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Avrebbero dovuto incassare una tangente di 200mila euro da due imprenditori residenti a Qualiano, due fratelli, titolari di un’agenzia immobiliare a Villaricca. I due si sono rivolti ai carabinieri della compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Alessandro Andrei e dal tenente Massimiliano Russo, coadiuvati dal nucleo investigativo di Castello di Cisterna, che all’alba di venerdì 6 giugno hanno fermato sei persone, che secondo gli investigatori, sarebbero vicine al clan del defunto boss Nicola Pianese (‘o mussuto), attivo nel comune di Qualiano. A capeggiare la cosca sorta dopo la scissione dal clan, il cognato del boss ucciso in un agguato, Bruno D’Alterio.
Le richieste nell’ultimo mese erano diventare particolarmente pressanti, “Venerdì mi devi dare i soldi”, avrebbe detto a una delle vittime e per convincere a pagare non avevano esitato ad aggredirlo procurandogli lesioni al volto e al capo. L’uomo insieme al fratello li hanno denunciati e in manette sono finiti Bruno D’Alterio, 27 anni; Sergio Palumbo, 28 anni; Vito Guadagno, 24 anni, Luigi Mallardo, 45 anni; Luigi Poerio, 41 anni e Giovanni Correale, 23 anni. Tutti e sei sono accusati di tentata estorsione, minacce e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso perpetrate ai danni di due imprenditori nei settori immobiliare e caseario dell’hinterland napoletano. I carabinieri hanno fermato le sei persone in esecuzione di un decreto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
Dopo la morte del Boss Nicola Pianese, avvenuta a Varcaturo il 14 settembre 2006, ci fu la scissione che portò alla formazione di due cosche rivali, di cui una facente capo a Paride De Rosa, arrestato lo scorso 28 febbraio a Castelvolturno e l’altro alla famiglia D’Alterio. Nell’ambito di questo contrasto interno, si è scatenata una vera e propria faida che ha portato alla morte di altre quattro persone in una lotta per la spartizione del territorio. Con quest’ultimi arresti, gli inquirenti ritengono che l’organizzazione malavitosa è stata sgominata del tutto.

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