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Spartacus, la Corte decide su 16 ergastoli

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Il giro di boa è fissato per domani, ultima udienza prima della camera di consiglio e della sentenza. Aula Ticino, nel bunker di Poggioreale, le 9,30 l’ora fissata per la replica del sostituto procuratore generale Francesco Iacone. Una replica brevissima, ha preannunciato, per sottolineare la necessità di confermare i 16 ergastoli ai capi del clan dei Casalesi già condannati in primo grado e le condanne – con qualche aggiustatura – determinate dalla II Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere il 15 settembre del 2005. Intervento dall’elevato valore, simbolico più che sostanziale, al quale hanno chiesto di assistere anche le testate giornalistiche straniere che nelle ultime settimane stanno documentando la mattanza degli ultimi tre mesi in provincia di Caserta. Subito dopo, i giudici della I sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli (presidente Raimondo Romeres, a latere Maria Rosaria Caturano), entreranno in camera di consiglio per decidere la sorte dei 36 imputati del processo Spartacus, lo stralcio del più importante procedimento a carico della camorra di Terra di Lavoro. Per arrivare alla sentenza occorreranno, secondo le previsioni, un paio di giorni. Camera di consiglio blindata, con la possibilità di due pernottamenti già prenotati dal presidente del Tribunale. Ma saranno solo 31 gli imputati per i quali la Corte dovrà decidere se confermare o riformare la sentenza di primo grado. Delle posizioni a ruolo, infatti, cinque sono state già definite nei mesi scorsi con un concordato: il carcere a vita è stato patteggiato, in cambio dell’ammissione della responsabilità, in quattro condanne a 30 anni di reclusione (Francesco Biondino, Antonio Di Gaetano, Giorgio Marano, Giuseppe Papa) e una a 28 anni di reclusione (Orlando Lucariello). Altre sei posizioni riguardano i collaboratori di giustizia: Romolo Corvino (che però ha patteggiato la pena a 6 anni e 6 mesi), Dario De Simone, Franco Di Bona, Alberto Di Tella, Giuseppe Quadrano, Carmine Schiavone. Sono 16 le condanne all’ergastolo il pg Iacone ha chiesto di confermare, e riguardano i vertici – detenuti o latitanti – del clan: Francesco Bidognetti, Giuseppe Caterino, Mario Caterino, Cipriano D’Alessandro, Raffaele Diana, Antonio Iovine, Enrico Martinelli, Sebastiano Panaro, Giuseppe Russo, Francesco Schiavone-Sandokan, Francesco Schiavone-Cicciariello, Walter Schiavone, Luigi Venosa, Michele Zagaria, Vincenzo Zagaria, Alfredo Zara. Di questi, sono latitanti Mario Caterino, Diana, Iovine e Michele Zagaria, oltre a Corrado De Luca che in primo grado era stato condannato a 30 anni di reclusione e per il quale il pg ha chiesto un lieve sconto di pena. Una sola richiesta di assoluzione, in conformità alla sentenza di primo grado: è quella che riguarda Ernesto Bardellino, fratello del boss di San Cipriano scomparso nel nulla in Brasile alla fine di maggio di venti anni fa. La sentenza, lo stralcio che tratta degli omicidi e delle guerre di camorra, potrebbe segnare la fine della vecchia guardia casalese. Ma non è stato ancora iscritto a ruolo il troncone che tratta dell’associazione, degli affari, dei rapporti con l’imprenditoria: una novantina di imputati, tutti a piede libero per molti dei quali la prescrizione è pericolosamente vicina.


Da Apicella a Zara ecco i destinatari delle richieste

Ecco i nomi degli imputati: Pasquale Apicella (30 anni in primo grado); Ernesto Bardellino (assolto in primo grado); Antonio Basco (26 anni in primo grado); Francesco Bidognetti (richiesta di ergastolo); Francesco Biondino (pena concordata a 30 anni); Giuseppe Caterino (richiesta di ergastolo); Mario Caterino (richiesta di ergastolo); Romolo Corvino (pena concordata a 6,6 anni, collaboratore di giustizia); Cipriano D’Alessandro (richiesta di ergastolo); Corrado De Luca Corrado (30 anni in primo grado); Dario De Simone (collaboratore di giustizia); Vincenzo Della Corte (3 anni e 6 mesi in primo grado); Franco Di Bona (collaboratore di giustizia); Antonio Di Gaetano Antonio (pena concordata a 30 anni); Alberto Di Tella (collaboratore di giustizia); Giuseppe Diana (9 anni in primo grado); Raffaele Diana (richiesta di ergastolo); Antonio Iovine (richiesta di ergastolo); Orlando Lucariello (pena concordata a 28 anni); Giorgio Marano (pena concordata a 30 anni); Enrico Martinelli (richiesta di ergastolo); Sebastiano Panaro (richiesta di ergastolo); Giuseppe Papa (pena concordata a 30 anni); Nicola Pezzella (25 anni in primo grado); Giuseppe Quadrano (collaboratore di giustizia); Stefano Reccia (8 anni in primo grado); Giuseppe Russo (richiesta di ergastolo); Carmine Schiavone (collaboratore di giustizia); Francesco Schiavone-Sandokan (richiesta di ergastolo); Francesco Schiavone-Cicciariello (richiesta di ergastolo); Walter Schiavone (richiesta di ergastolo); Vincenzo Schiavone (4 anni in primo grado); Luigi Venosa (richiesta di ergastolo); Michele Zagaria (richiesta di ergastolo); Vincenzo Zagaria (richiesta di ergastolo); Alfredo Zara (richiesta di ergastolo).

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ROSARIA CAPACCHIONE – IL MATTINO 15 GIUGNO 2008

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