Rampa chiusa, traffico in tilt. Da luglio scorso un cartello stradale giallo mostra un omino al lavoro per spiegare la presenza dei blocchi di cemento con cui si impedisce l’accesso all’asse mediano da via Nenni, sulla circumvallazione esterna. Ma basta poco per capire che non c’è nessun cantiere aperto e che la rampa in questione è diventata una discarica a cielo aperto. Stessa situazione trecento metri più avanti, dove, invece, è bloccato da anni l’accesso alla rampa di Melito, mai aperta, sempre per questioni di stabilità e sicurezza. Così quello di Mugnano è un secondo sbarramento all’asse mediano che manda in tilt la circolazione in tutta l’area a nord di Napoli. In questi giorni di fuga verso il mare e di cumuli di rifiuti a bordo della carreggiata, poi, la circumvallazione esterna è diventata l’arteria degli ingorghi e della pestilenza. Disagi su disagi. Il motivo della chiusura? Una fuoriuscita dall’alveo spinelli, sottostante la struttura, ha compromesso la stabilità di uno dei pilastri portanti della rampa. I lavori non sono mai partiti nonostante la richiesta di un tavolo tecnico e i numerosi appelli alla Provincia da parte dei Comuni dell’area a Napoli nord. Ora, però, si tenta di sbloccare la situazione unendo le forze. Amministratori comunali, imprenditori e commercianti, infatti, contano di farsi sentire lanciando un appello al prefetto, al presidente e all’assessore ai lavori pubblici della Provincia. Un Sos accompagnato da centinaia di firme, attraverso il quale si chiede l’accelerazione dei lavori. «La rampa è strategica per i collegamenti nell’area e la petizione è stata firmata da centinaia di cittadini, ma anche di imprenditori le cui attività risentono della chiusura – dice Mario Molino, consigliere comunale di Villaricca, promotore della petizione – Questo è uno dei tanti esempi di cattiva gestione amministrativa: lo stop alla circolazione sulla rampa ha ingolfato la circolazione e ha creato danni consistenti anche all’economia della zona, dove gravitano centinaia di imprese che danno lavoro a migliaia di persone». Hanno firmato l’appello anche i primi cittadini di Marano, Salvatore Perrotta, Calvizzano, Giuseppe Granata, e di Mugnano, Daniele Palumbo. Il loro collega di Villaricca, Raffaele Topo, si è fatto carico di sollevare ancora una volta la questione in Consiglio provinciale, dove è capogruppo del Partito democratico. La situazione si fa pesante. Da un anno Napoli è ancora più lontana. Lo sa bene chi si muove ogni giorno sull’asse mediano ed è costretto a percorrere altri tre km dall’altra parte della strada a doppia carreggiata per potersi immettere sull’asse mediano, in direzione Grumo Nevano. Un aggravio anche in termini di tempo per l’alta densità di traffico, specie a ridosso della rotonda di Melito. «Non si può programmare il rilancio economico senza infrastrutture», concorda Giovanni Porcelli, presidente della Munianum Spa. Nel frattempo i pendolari sono costretti a percorre decine di km in più per raggiungere Napoli attraverso le uscite di Secondigliano e di Capodichino, o immettendosi in direzione Grumo Nevano, sull’autostrada.
TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 24/06/2008
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