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SCONSIGLIATO IL CONSUMO DI MITILI

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«Evitate il consumo di mitili, granchi e ricci di mare». Nell’ordinanza firmata ieri il sindaco Antonio Coppola utilizza la forma del consiglio, ma la sostanza non cambia, è un divieto perché nei mitili delle acque flegree sono state trovate tracce di una tossina prodotta dall’alga tossica Ostreopsis Ovata. La scoperta grazie alle analisi condotte dal settore veterinario della Regione con l’Arpac, la Stazione zoologica Anthon Dohrn, l’Istituto zooprofilattico di Portici e l’Università Federico II. Ed è partito anche il monitoraggio da parte dell’azienda sanitaria Napoli 2 per seguire l’evolversi di una nuova e inaspettata emergenza che si aggiunge a quella dei rifiuti: i biologi e i tecnici chimici preleveranno campioni per analisi necessarie a stabilire la concentrazione e la causa della presenza dell’Ostreopsis Ovata. Capitaneria di porto e vigili urbani verificheranno la presenza di eventuali scarichi abusivi. Dopo aver interessato negli ultimi due anni Liguria, Sicilia, Toscana, Puglia e Lazio, l’allarme della temuta microalga si ripresenta nelle acque campane. L’assessore all’Ambiente di Bacoli, Antonio Tosi, spiega: «Faremo ulteriori indagini in sinergia con gli enti competenti per chiarire la concentrazione e gli effetti della tossina». L’Ostreopsis ovata, responsabile di grosse conseguenze sulla salute umana, è originaria dei mari tropicali e subtropicali. Nel bacino del Mediterraneo molto probabilmente è arrivata attraverso le acque di zavorra delle navi mercantili. «La causa è da attribuire – secondo i responsabili di Legambiente – anche alla tropicalizzazione del Mediterraneo. Anche quest’anno infatti si sono registrate, come è accaduto la scorsa estate, temperature superficiali superiori di uno o due gradi rispetto alla media stagionale. Le nostre acque sono ricche di nutrienti e questo favorisce la riproduzione delle microalghe». In ogni caso, negli ultimi anni si è verificato in tutto il mondo un forte incremento della fioritura di alghe tossiche. In particolare, la Ostreopsis ovata produce tossine del gruppo della palitossina, la più potente biotossina marina. Le sue efflorescenze sono, secondo recenti studi scientifici, un grosso fattore di rischio per le risorse ittiche e per la salute umana. Alte concentrazioni infatti determinano nell’uomo dolori muscolari e articolari, congiuntivite, febbre, rinorrea, tosse e irritazione delle prime vie aeree. E la sua presenza è spesso associata a disturbi respiratori e febbre. La sintomatologia potrebbe essere causata anche solo dall’inalazione di aerosol marino carico di tossina algale e non solo dal consumo umano. «Occorre aumentare i monitoraggi e individuare le cause che scatenano le fioriture per un’ opera di prevenzione in modo da poter organizzare eventuali stati di allerta. E a lungo termine – conclude Legambiente – si dovrebbe intervenire sulle cause dell’innalzamento delle temperature del Mediterraneo. Per prevenire i cambiamenti climatici, bisogna poi effettuare interventi contro l’inquinamento e l’effetto serra». La pesca e la coltivazione di mitili nei Campi Flegrei hanno origini millenarie. I laghi, sin dall’epoca romana, sono stati sfruttati per l’allevamento di orate e ostriche e per la miticoltura. Dopo il secondo dopoguerra la coltivazione dei mitili si è spostata nelle più favorevoli acque marine. Nel 1973, con l’epidemia di colera, i vivai di mitili tra Bacoli e Napoli furono distrutti perché la diffusione dell’infezione fu attribuita ai molluschi. Cessato l’allarme, le attività ripresero con nuove regole. Attualmente nelle acque del Fusaro, dove fino agli anni Venti erano coltivate le ostriche, si registra un fiorente allevamento di molluschi bivalvi. Nel tratto di mare tra Baia e Capo Miseno ci sono numerosi campi di mitili. E una grossa parte di questi molluschi è inviata agli impianti di depurazione dell’Irsvem a Baia.

PATRIZIA CAPUANO
Il Mattino il 26/06/08

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Indispensabili analisi accurate

Una nuova emergenza sanitaria, oltre alla crisi rifiuti, si abbatte su Bacoli. Sindaco, che cosa sta succedendo nel mare flegreo? «L’Asl Napoli 2 ha inviato una nota al Comune, con cui ci informa della presenza di una tossina ritrovata in alcune delle specie marine presenti nelle acque di Capo Miseno, lungo il litorale flegreo». Quali provvedimenti ha adottato? «Nelle more di più approfonditi accertamenti a opera della competente azienda sanitaria locale Na2 ho invitato la cittadinanza, a tutela della salute pubblica e privata, ad astenersi in via del tutto precauzionale dal consumo dei prodotti ittici indicati». Tra i consumatori è scattato però l’allarme. E già si registra un netto calo delle vendite e delle richieste. «Al più presto, con gli ulteriori esami stabiliti, forniremo un quadro più preciso su quanto sta accadendo nel nostro mare. Un solo prelievo e un unico dato danno un risultato scarsamente attendibile. Aspettiamo quindi i nuovi esiti che potranno meglio chiarire la questione. Nel frattempo, a titolo puramente precauzionale, consiglio ai cittadini di non consumare molluschi bivalvi, ricci di mare e granchi». Non pensa che anche la balneazione possa essere rischiosa? L’alga Ostreopsis Ovata è altamente tossica. «Senza alcun dubbio si tratta di un organismo che potrebbe causare uno stato morboso nell’uomo. Ma i livelli indicati dalle analisi e dalla nota dell’Asl Na 2 non sono così alti da far scattare lungo le nostre coste il divieto di balneazione. È indicato in questi casi solo il divieto di consumo dei prodotti contaminati dalla tossina. Attendiamo comunque ulteriori esami prima di delineare in maniera più completa l’emergenza». In altre regioni, nelle ultime due estati, la presenza di alghe tossiche è stata costante. A Bacoli fate fronte per la prima volta a questa emergenza? «Non ci sono precedenti. Ho disposto altre volte il divieto di consumo dei mitili, coltivati però nelle acque del lago Fusaro, per la presenza di agenti batterici. Ma puntualmente il divieto è stato revocato non appena i valori sono rientrati nei normali parametri». p.c.

Il Mattino il 26/06/08


I produttori

«Considero azzardato il consiglio del primo cittadino di Bacoli, Antonio Coppola, di evitare il consumo dei prodotti ittici dei nostri mari». È il commento di Fabio Postiglione, presidente dell’Irsvem, il centro di depurazione molluschi di Baia, dopo aver appreso il provvedimento firmato ieri dal sindaco. «Dovrebbe essere l’autorità sanitaria ad adottare una misura del genere. Nella nota, pur comunicando la presenza della tossina, non ci sono indicazioni al riguardo – continua Postiglione – e trovo ingiustificato l’allarme che potrebbe derivarne. La palitossina, prodotta dalla microalga Ostreopsis Ovata, si troverebbe solo in granchi, ricci e molluschi bivalvi attaccati alle pareti rocciose e alle coste. Per questi ultimi già esiste un divieto di consumo». A Bacoli ci sono due campi mitili, monitorati dall’autorità sanitaria periodicamente: uno tra Punta Terone e Cento Camerelle e l’altro tra Punta Terone e Capo Miseno. Appartengono entrambi alla zona A, ossia i mitili prodotti devono essere confezionati in impianti di stabulazione. La normativa suddivide gli specchi acquei adibiti agli allevamenti di molluschi in A e B. Nel secondo caso, invece, i mitili devono essere sottoposti anche a depurazione. «I controlli dell’autorità sanitaria – conclude il presidente dell’Irsvem, Postiglione – sono periodici e sono stati intensificati con l’approssimarsi dell’estate per garantire ai consumatori un prodotto sano». Al centro di depurazione di Baia è consegnato per la purificazione sia prodotto nazionale che estero, prima di essere immesso sul mercato. I mitili sono autorizzati nel laboratorio annesso alla società e introdotti nelle vasche per la dovuta depurazione. Trascorso questo tempo, che va dalle 6-8 ore alle 48 ore a seconda dell’inquinamento presente, i molluschi del tutto purificati passano al centro di «pedizione. Anche il presidente di Assomitili, Giuseppe Ambrosio, interviene sul provvedimento del sindaco Coppola, che consiglia ai cittadini di non consumare alcuni prodotti ittici tipici del mare antistante la costa di Bacoli. «Non ci preoccupiamo minimamente della nota dell’Asl 2. Sarebbe necessario piuttosto avviare una ricerca più approfondita per accertare l’effettiva contaminazione della palitossina – afferma Ambrosio -. Siamo comunque ottimisti perché ci sono controlli che attestano la salubrità dei mitili del mare flegreo. È prevista periodicamente la ricerca di agenti batterici quali l’escherichia coli, la salmonella e poi tossine. Spetta in ogni caso all’Istituto Superiore di Sanità stabilire la pericolosità della tossina riconducibile alla eventuale presenza nei nostri mari della microalga Ostreopsis Ovata». Tra i consumatori c’è già chi chiede informazioni. Molteplici nel pomeriggio di ieri le telefonate alle forze dell’ordine e al Comune da parte di cittadini che chiedono trasparenza e garanzie. La problematica delle alghe tossiche ha durante le estati scorse interessato altre regioni italiane. La sola idea che le palitossine possano aver raggiunto il mare di Bacoli, anche se a basse concentrazioni, preoccupa e allarma. p.c.

Il Mattino il 26/06/08


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