Interessi fino al cinquecento per cento e prestazioni sessuali per rinegoziare le rate dei prestiti. Così una coppia di anziani, all’apparenza tranquilli pensionati, finisce in manette per usura. Nel loro appartamento di via Bovio a Giugliano, i carabinieri della stazione di Varcaturo hanno trovato e sequestrato diverse migliaia di euro in contanti, un registro incassi con 60 cartelle vidimate e, addirittura, 3 tester money, congegni elettronici che testano l’autenticità delle banconote. Finiscono in manette Rosa Maisto, 71 anni, incensurata e suo marito, Raffaele Busiello, con precedenti per usura, 67 anni, accusato anche di violenza sessuale. È stata proprio la denuncia della vittima degli abusi, R.I, una donna di 34 anni, separata e senza lavoro, a dare spunto all’indagine lampo degli investigatori comandati dal capitano Alessandro Andrei e dal comandante di stazione, Michele Membrino. A novembre scorso la donna avrebbe chiesto ed ottenuto dai due anziani 500 euro in prestito, ne aveva bisogno per prestare delle cure alla figlia malata. Busiello concede il denaro, ma ne pretende in restituzione il doppio entro un mese. La donna, però, non può onorare l’impegno: la figlia si aggrava e lei ha bisogno di altri soldi. Il debito cresce e raggiunge la cifra di 3500 euro. I ritardi nei pagamenti, le continue visite a casa della donna, poi, ad inizio giugno, Busiello non è più disposto ad aspettare e pretende dalla donna un rapporto sessuale. La donna ovviamente rifiuta, l’anziano stende comunque le mani, poi va via e minaccia di tornare a breve. L’altro pomeriggio, in via Ripuaria, la donna vaga in lacrime, una pattuglia di militari la nota, la avvicina e di lì a poco, la convince a raccontare e denunciare tutto. Dopo poche ore scatta il blitz. Di concerto con i militari, R.I, telefona ai coniugi dicendo che ha il denaro. I due si presentano a casa sua a bordo di una Fiat Punto. La trattativa dura poco, gli anziani escono dall’abitazione della vittima e vengono arrestati dai carabinieri che avevano osservato ogni cosa. Busiello finisce in carcere a Poggioreale, con l’accusa di usura e violenza sessuale, diviso dalla sua consorte che invece è stata spedita a Pozzuoli. Proseguono le indagini dei carabinieri per capire quante altre vittime fossero cadute nella rete dei due insospettabili usurai.
MONICA D’AMBROSIO
Il Mattino il 26/06/08