La foto della vergogna ha fatto il giro del mondo. Peggio della monnezza. I corpi senza vita di Cristina e Violetta, le due piccole rom annegate sabato scorso a Torregaveta, hanno scandalizzato le coscienze di milioni di lettori dalla Norvegia alla Romania, dall’Inghilterra alla Francia, alla Germania. Persino il sito del network arabo «Al Jazeera» ha messo in copertina (la home page) quei piedi che escono dai teli colorati, mentre la gente continua a prendere il sole, come se niente fosse. È stato gioco facile per tutti i quotidiani e i siti Internet collegare quest’immagine choccante con il nuovo clima di intolleranza che sta crescendo in Italia verso zingari, nomadi ed extracomunitari. Sul francese «Libération» il quotidiano della gauche parigina, la foto della spiaggia della morte ha scalzato, fino a ieri pomeriggio, tutte le altre notizie, persino l’arresto a Belgrado di Karadzic. C’è anche un video in italiano. Ma chi ha tirato le file di un discorso netto sui rischi di razzismo è stato il britannico «The Independent», che ha dedicato alla tragica morte a mare delle ragazzine del campo di Secondigliano anche un lungo articolo sul giornale cartaceo, sempre in prima pagina. È uno scatto atroce che testimonia più delle sequenze interminabili dei rifiuti il degrado morale nel quale sembra essere precipitata la città: «cristallizza il crescente disagio del Paese verso i rom, dopo i campi dati alle fiamme e l’iniziativa del governo di prendere le impronte digitali». È stato aperto un forum con i lettori per capire se la crescente intolleranza dell’Italia verso le minoranze sia colpa del governo. Accanto alla foto («The picture that shames Italy» titola l’«Independent») e alla cronaca, l’intervento integrale dell’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, con il titolo «Pregiudizio in vita, indifferenza nella morte», ripreso dal sito della Curia di Largo Donnaregina. Scrive Sepe: «L’indifferenza non è un sentimento umano e lo è ancora di meno di fronte a Violetta e Cristina, già segnate da una vita di stenti e colpite da pregiudizi difficili da sopportare alla loro età, è il momento che Napoli guardi in faccia la realtà». E aggiunge: «La città è senza dubbio più pulita e più presentabile. Ma la Chiesa ha il dovere di guardare nell’anima dei suoi figli. E se cresce l’indifferenza, ogni cosa può diventare irrimediabilmente sporca». Così stasera, alle 20, al lido Favorita di Ercolano, la Comunità di Sant’Egidio ricorderà le ragazzine con una messa. Anche «Libé» ha dato spazio ai commenti. E in tanti hanno ricordato episodi altrettanto atroci accaduti in Francia e in Spagna. In poche ore, il «thread» delle reazioni si è riempito di oltre cento brevi riflessioni tra il commosso, il disgustato e lo scandalizzato. Il giro del mondo di questo nuovo ritratto della Napoli, paradiso di diavoli, è passato per il «Die Sueddeutsche Zeitung», il «Bild», «Die Welt» e «Die Tageszeitung», tutti tedeschi. Il britannico «The Guardian» ha in rete giù da lunedì un lungo articolo del corrispondente da Roma, John Hooper. Il «Daily News» già domenica ha pubblicato un pezzo di Nick Pisa, corredato da una serie di foto angoscianti. Numerosi commenti di lettori e navigatori sul sito del «Vienna Online». E ancora, senza pietà, il «Nieuwsblad» e lo «Standaard» (entrambi belgi), i norvegesi «Aftenposten» e «Dagblandet», lo svedese «Aftonblandet». L’inglese «Mirror» nell’home page ha messo la notizia, ma non la foto. Persino «El correo» peruviano stigmatizza l’indifferenza. Non mancano lo «Ziua» rumeno e il russo «Point». Ma se si va a scavare nelle pagine interne, l’elenco dei siti si allunga in modo vertiginoso. Un monito globale contro l’indifferenza.
PIETRO TRECCAGNOLI
Il Mattino il 23/07/08