Violati i sigilli di una palazzina del rione abusivo di via Rennola, a lago Patria. Cinque operai sono stati sorpresi al lavoro ieri mattina, quattro giorni dopo il maxisequestro di carabinieri e vigili, in un fabbricato ancora grezzo con sei appartamenti. Denunciato il proprietario dell’immobile, Antonio Pennacchio, contitolare assieme col fratello Tammaro, di tutta l’area lottizzata abusivamente sulla quale sono stati costruiti 30 appartamenti e sedici ville di lusso senza licenza. Rimessi i sigilli, da ieri il cantiere viene sorvegliato giorno e notte su ordine della Procura. Questa mossa arricchisce le strategie messe in campo per tenere sotto controllo l’abusivismo edilizio nel Giuglianese e ad andare a fondo nell’inchiesta sul giro di mazzette che ha coinvolto vigili e dipendenti dell’ufficio comunale. Intanto stamattina al Comune di Giugliano la giunta si riunisce per varare un progetto di monitoraggio del territorio. «Non intendiamo abbassare la guardia in agosto – dice il sindaco Giovanni Pianese – Per questo coinvolgeremo i cittadini in un servizio di controllo sfruttando anche le tecnologie più moderne». Intanto la denuncia per violazione dei sigilli si aggiunge a quella di lottizzazione e costruzione abusiva. Oltre ai due fratelli di Qualiano per lo stesso reato sono stati denunciati anche altri cinque persone, tutte della stessa famiglia, risultate essere entrate in possesso del terreno attraverso una serie di compravendite. Si tratta del padre, dei due figli e di una moglie di uno di loro dei due fratelli Pennacchio. Denunciati anche gli undici proprietari delle singole costruzioni che sarebbero state realizzate da un’impresa gestita da uno degli imprenditori finiti in carcere nel blitz di maggio scorso.
Tonia Limatola
Il Mattino – 30/07/2008