«La gravità dei reati contestati al signor Vincenzo Stanzione, dipendente della sede di Giugliano del sindacato, è tale che ci impone di avere il massimo rispetto per il lavoro del magistrato. Allo stesso tempo dobbiamo fare salva la presunzione di innocenza fino a prova contraria». Parla Michele Gravano, il segretario generale della Cgil Campania. Per la Cgil è il «day after». La doccia fredda sul sindacato più rappresentativo dei lavoratori giunge con un provvedimento restrittivo nel quale figura, tra gli indagati da arrestare il «vertenzista» Vincenzo Stanzione. Con lui i titolari di una megastore di Giugliano, Giuseppe e Giovanni Maisto, padre e figlio, e il loro factotum Carmine Perrella. Sullo sfondo una storia di vessazioni e diritti dei lavoratori calpestati, minacce a quei dipendenti che osavano chiedere finanche le ferie. E pare che l’impiegato della Cgil abbia dato il proprio avallo a bonarie composizioni di vertenze. In una nota congiunta le due segreterie della Cgil, di Napoli e della Campania, fanno sapere di «essere pronte a costituirsi parte civile nel processo a difesa dei lavoratori qualora venissero confermate le gravi imputazioni di reato da parte della magistratura nei confronti di Vincenzo Stanzione». «Per noi è stato il classico fulmine a ciel sereno – aggiunge Gravano – di fronte al quale abbiamo adottato, per il momento, il provvedimento di sospensione cautelativa. Abbiamo inoltre comunicato che l’organizzazione sindacale non avrebbe assunto la sua difesa con un avvocato della Cgil. Questo perché – spiega ancora il segretario generale della Cgil Campania – le accuse mosse coinvolgono l’immagine fondante di un sindacato, che è quella della difesa dei lavoratori». Stanzione, l’unico fra i quattro indagati a essere agli arresti domiciliari, ieri è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia insieme con i Maisto, difesi dall’avvocato Gennaro Malinconico, e Perrella, assistito dall’avvocato Giovanni Abate. Gli indagati hanno fornito la loro versione dei fatti, negando ogni addebito. Dal canto loro i difensori hanno presentato al gip istanza di revoca della misura restrittiva o, in alternativa, la sostituzione con un provvedimento non restrittivo. «Le imputazioni – proseguono le segreterie nella nota congiunta – mettono in discussione i valori fondativi della nostra organizzazione, che in tutte le circostanze ha difeso sempre i lavoratori dai datori di lavoro e soprattutto dal potere camorristico. Ecco perché la Cgil assumerà provvedimenti drastici nei confronti del proprio dipendente e non esclude la costituzione di parte civile nel processo a difesa dei lavoratori». All’inchiesta della magistratura ordinaria si aggiunge, per il caso Stanzione, l’avvio di un’inchiesta interna: «Abbiamo ritenuto opportuno, come previsto da statuto, l’attivazione della commissione di garanzia – conclude Michele Gravano – la nostra magistratura interna. Seguiremo la vicenda. Nei prossimi giorni assumeremo altre decisioni».
MAURIZIO CERINO – IL MATTINO 10 AGOSTO 2008
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