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sabato, Giugno 15, 2024
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QUALIANO: NEGOZIANTE REAGISCE ALLA RAPINA, FERITO MALVIVENTE

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QUALIANO – E’ piantonato in ospedale con una pallottola che gli ha trapassato la gamba destra e un’altra il braccio sinistro. Salvatore Lalomia, pregiudicato 25enne del quartiere Stella di Napoli, se la caverà in trenta giorni. Ieri mattina ha tentato una rapina al negozio di abbigliamento “Carlotta” di via Campana, a pochi metri dal centro di Qualiano. Ha però dovuto fare i conti con la reazione del proprietario, C.A., 29 anni, che ha sparato colpendolo più volte.


Via Campana, 11.20. All’interno del locale appena rinnovato piomba un giovane dal fare minaccioso. In quel momento ci sono una cliente e il proprietario. “Dammi soldi, non fare scherzi” ordina Lalomia al negoziante. Spavaldo, deciso. Una pistola in pugno, quanto basta per sentirsi il più forte. “Avanti, muoviti”. Poche minacce urlate a tutta voce. Il negoziante esita per un attimo. Poi gli consegna l’incasso: poco più di mille euro. La reazione del proprietario è improvvisa: afferra la calibro 9 regolarmente posseduta per difesa personale. Preme il grilletto. Un colpo, poi un altro, poi un altro ancora. Tre, alla fine. Uno raggiunge il malvivente alla gamba destra, l’altro al braccio sinistro. Lalomia si accascia a terra, perde parecchio sangue. Sul posto si precipita l’autoambulanza, allertata dal vicino bar. Il giovane pregiudicato viene trasportato all’ospedale di Giugliano, il San Giuliano. Qui i medici gli prestano le prime cure, giudicandolo in breve fuori pericolo. Sul posto dell’accaduto arrivano intanto i carabinieri della Compagnia di Giugliano, diretti dal capitano Gianluca Trombetti e dal tenente Orazio Ianniello. I militari interrogano il 29enne e i clienti dei vicini negozi. Cercano, in particolare, di risalire al complice che verosimilmente aspettava in strada il rapinatore, a bordo di una moto o un’automobile. E’ presto per interrogare Lalomia. “Anche se fuori pericolo, non può ancora rispondere alle domande” spiegano gli investigatori. Il 25enne è in stato di fermo per rapina a mano armata, guardato a vista da due carabinieri nel suo letto d’ospedale.

L’episodio intanto fa crescere l’allarme microcriminalità nei comuni della periferia a nord di Napoli. E’ dai quartieri più degradati del capoluogo che proviene la maggior parte dei rapinatori arrestati nel Giuglianese, spiegano polizia e carabinieri. Secondigliano, Scampia, Stella, San Giovanni. La cronaca è sempre la stessa. Il negoziante come il benzinaio o come il medico che ha ucciso a Villaricca due anni fa, come l’ottico che ha sparato e ucciso il rapinatore della figlia. E i cittadini? Si arrendono. O si armano.


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CRESCE L’ALLARME CRIMINALITA’



QUALIANO (U. Fer.) – “Non se ne può più, stanno trasformando la nostra vita in un inferno”. I negozianti di via Campana a Qualiano sono esasperati. Rapine all’ordine del giorno. Mattino, sera: non fa differenza. “E’ assurdo quello che sta accadendo, da queste parti non si può più vivere” dicono al bar “Campano”, di fronte al negozio di abbigliamento femminile “Carlotta”. Per molti, la reazione del proprietario 29enne è del tutto giustificata. “Cos’altro poteva fare?” dicono. Per qualcun altro “era meglio se l’avesse ucciso, quel mariuolo”.


L’EMERGENZA
– L’episodio di Qualiano non fa che rimbalzare l’allarme criminalità da un paese all’altro dell’Agro giuglianese. Sparatorie, accoltellamenti, rapine, una al giorno, a scandire quell’ordinaria quotidianità che, se non fosse stato per i morti e i feriti che da oltre cinque anni si contano, sarebbe finita nel conto della vita difficile dell’hinterland. Giovani, a volte ragazzini, sono pronti ad aggredire, a sparare, a rischiare la galera per pochi euro di incasso o per strappare la busta con la pensione ad un anziano. Tossicomani disperati? Non c’è soltanto il bisogno di droga nello spettacolare aumento della criminalità nei comuni del Giuglianese. Se rubare il motorino è una cosa facile e da tutti, svaligiare la farmacia o la banca è un passo avanti. Non sono immuni dalla rapina le panetterie, i parrucchieri, i caffè, i negozi di abbigliamenti. Addirittura gli uffici dei professionisti. In passato erano bande organizzate, spesso composte da un cervello e da uomini di manovalanza, spesso tossicodipendenti, ad assaltare le agenzie. Ora sono ventenni soli completamente sganciati dalla malavita organizzata e dal mondo della droga. Sul piede di guerra i gioieiellieri, i farmacisti, i tabaccai. E il desiderio di farsi giustizia da sè aumenta. Sono in molti accarezzare l’idea della pistola vicino alla cassa. Come dare torto? Gli ultimi episodi non sono di certo confortevoli. Ma una pistola non libererà mai dalla paura.

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