L’atteso confronto in aula non c’è stato e ieri la seduta di Consiglio si è svolta senza gli undici consiglieri che hanno formato un gruppo indipendente all’interno del Pd nel bel mezzo di una verifica politica. Ieri sera ai diciotto presenti il sindaco Salvatore Perrotta ha annunciato che la giunta va considerata ufficialmente azzerata. «La nuova squadra di governo – dice Perrotta – sarà varata al massimo entro una settimana». Un annuncio che apre le trattative tra il primo cittadino e i partiti della coalizione di centrosinistra sul futuro assetto del governo cittadino. La mappa dei nuovi assessorati sarà decisa mentre l’amministrazione resta alle prese con le iniziative contro l’attivazione della discarica al confine con Chiaiano, protesta che, proprio ieri, ha vissuto un altro momento di tensione in seguito alla decisione dei cittadini di arrivare fino all’ingresso della cava Cinque cercole. Intanto, lo scenario politico è in evoluzione, anche se a sentire i vertici del Pd cittadino non c’è preoccupazione all’interno del partito. Certo è che la parte del Pd che ha deciso di rendersi autonoma conta su ben cinque dei dieci assessori e sicuramente di questi bisognerà discutere con attenzione negli incontri che si svolgeranno nelle prossime ore al palazzo comunale. L’interlocutore del sindaco in questa fase potrebbe essere il consigliere provinciale Biagio Iacolare, intorno al quale è nato questo gruppo. La scissione comunque era nell’aria, dopo un anno malumori e dissidi interni legati alla convivenza forzata tra ex Diessini ed esponenti della Margherita. A decidere di andarsene sono stati proprio quest’ultimi che non si riconoscono più, come hanno scritto nel documento protocollato al Comune nei giorni scorsi, nel progetto politico del Pd. Ora bisogna vedere se si tratta di mandare in soffitta anche l’alleanza che ha sostenuto l’elezione del sindaco Perrotta. Dall’opposizione sono pronti ad attaccare. «Si tratta di una farsa – dice Saverio Santoro, consigliere di An – Il sindaco continua a perdere pezzi, ora prenda atto che la maggioranza che l’ha sostenuto non esiste più». I toni sono diventati aspri al punto che alcuni consiglieri dell’opposizione hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale. Intanto gli undici del Pd che vanno via seguono anche altre posizioni critiche all’interno dell’ex maggioranza. Era uscito pochi mesi fa anche il consigliere di Sinistra Democratica. «Avevamo posto come condizione per restare – dice il consigliere Mario Romani – un segnale di discontinuità e finora non c’è stato».
FERDINANDO BOCCHETTI – IL MATTINO 16 SETTEMBRE 2008
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