«Ho l’impressione che sulla vicenda dei consorzi di bacino, soprattutto nel Casertano, ci sia un’attenzione delle organizzazioni criminali che sono interessate a capire come si evolverà la situazione»: l’allarme viene da Alberto Stancanelli, l’uomo alla guida del cosiddetto «consorzione» che riunisce i bacini di Napoli e di Caserta, quelli sciolti dal governo. Stancanelli rilancia le preoccupazioni già manifestate ai primi di settembre da Bertolaso («In Campania c’è chi, purtroppo, ha una gran voglia di dire che l’emergenza non è passata e, quindi, boicotta», aveva detto il sottosegretario). E poi elenca fatti a dir poco inquietanti. Il primo: «Siamo stati costretti a chiedere allo stato maggiore dell’aeronautica di poter parcheggiare all’aeroporto di Grazzanise i mezzi per la raccolta dei rifiuti del Ce4. Nelle scorse settimane ci sono stati continui sabotaggi, abbiamo trovato perfino le chiavi spezzate nei cruscotti». Il Ce4 è il consorzio che fino a due anni fa era in società con la Florambiente dei fratelli Orsi, e proprio per questo al centro di due indagini giudiziarie. Ma non basta. Spiega Stancanelli: «La scorsa settimana, quando i dipendenti del bacino Ce2 entrarono in sciopero pur sapendo che erano già arrivati i soldi per pagarli, i lavoratori del Ce 3 si dissero pronti a dare una mano anche nella zona di Aversa dove si stava nuovamente accumulando la spazzatura. Furono minacciati e invitati ad andarsene. Il prefetto Domenico Bagnato che attualmente guida i consorzi Ce1 e Ce3 ha denunciato tutto in Questura». Una situazione da brivido, nelle terre governate dai Casalesi. Ma gli uomini di Bertolaso non rinunciano e tentano di mettere ordine nel ginepraio dei consorzi di bacino. Il 18 il presidente del Consiglio ha firmato una nuova ordinanza. L’articolo 10 stabilisce che i Comuni con più di 15 mila abitanti possano appaltare in proprio il servizio di raccolta dei rifiuti mentre quelli con meno di 15 mila abitanti debbano organizzare le gare dopo aver formato «unioni di comuni». Le imprese che si aggiudicheranno gli appalti, o le nuove società miste che si andranno a formare, però, dovranno utilizzare i lavoratori dei consorzi in base alle norme per il passaggio di cantiere, la stessa che ha permesso in passato il transito dalle imprese ai bacini. I Comuni hanno spesso scaricato sui consorzi i costi di assunzioni clientelari. Ora lo staff di Bertolaso vuole ridistribuire il personale. «I consorzi di Napoli e Caserta, escludendo il bacino 5 che passerà all’Asìa, hanno 2300 dipendenti – spiega Stancanelli – È evidente che i comuni non possono procedere a nuove assunzioni, ma devono utilizzare i lavoratori già in campo. C’è una regola fondamentale che dobbiamo necessariamente seguire: il lavoratore segue il lavoro». Negli anni scorsi molte amministrazioni sono state travolte dagli appalti per i rifiuti e i consigli comunali sono stati sciolti per infiltrazioni camorristiche proprio dopo aver affidato il servizio. Una situazione difficile e rischiosa. «Ai prefetti abbiamo già chiesto di essere molto, molto, molto attenti alle gare che si svolgeranno», spiega Stancanelli. Anche i rapporti con i sindaci, però, non sono sempre facili. «Il generale Mantini – è sempre Stancanelli a spiegarlo – è andato via perché ha avuto difficoltà di gestione con i primi cittadini che non pagano e mettono in mora il consorzio. Al suo posto andrà il prefetto Biagio Giliberti che ha fatto il questore a Reggio Calabria e Catania». La raccolta differenziata, invece, resterà appannaggio dei restanti lavoratori dei consorzi: «Stiamo facendo una ricognizione del personale, poi insieme ai Comuni e alle organizzazioni sindacali elaboreremo un piano complessivo fornendo strumenti, personale e modalità», conclude Stancanelli.
DANIELA DE CRESCENZO
Il Mattino il 23/09/08
L’ordinanza
Sarà il generale Franco Giannini il vice del sottosegretario Guido Bertolaso. Il presidente del Consiglio ha firmato una nuova ordinanza per ridisegnare la struttura di palazzo Salerno. Le nuove disposizioni sono contenute nello stesso provvedimento che prevede il riordino dei consorzi di bacino ed è stato firmato da Berlusconi alla fine della scorsa settimana. L’ordinanza, che potrebbe essere pubblicata anche oggi in Gazzetta ufficiale, stabilisce che il sottosegretario nomini un vicario «avente funzione di rappresentanza nonché di gestione sulla base delle direttive e della autorizzazioni impartite dal sottosegretario medesimo». E Bertolaso avrebbe scelto il generale Franco Giannini, che già era stato il vice del commissario Gianni De Gennaro. Ma il coordinamento delle attività del dipartimento andrà alla missione guidata da Marcello Fiori che finora si era dedicato al governo dell’emergenza. All’uomo che organizzò il Giubileo toccheranno, tra l’altro, il coordinamento degli interventi per la progettazione e il funzionamento dei termovalorizzatori, l’avvio delle bonifiche e i rapporti con i ministeri e gli enti locali. Tutti settori estremamente delicati. Al posto di Giannini alla missione tecnico operativa andrà il generale Sandro Mariantoni, capo di stato maggiore del comando logistico Sud. Tutti gli altri capi missione resteranno al loro posto: alla comunicazione Maurizio D’amore, alle finanze Giulio De Marco, al settore amministrativo-legale Antonio Reppucci. In più ci sarà una nuova missione «siti, aree e impianti» guidata dall’ingegnere Nicola Dell’Acqua, direttore dell’autorità di bacino dell’Adige, uno dei bacini idrografici più delicati del nostro Paese. Ognuno di loro potrà nominare non più uno, ma anche più vice. La riorganizzazione è stata messa in cantiere perché sono mutate le esigenze sul terreno. Ora non si tratta più di tamponare l’emergenza della raccolta rifiuti. Ora prioritaria diventano, invece, la rete e organizzativa e strutturale capace di mettere le basi per il futuro. Si tratta, infatti, di realizzare e avviare la gestione del ciclo industriale dei rifiuti. A partire dalla realizzazione dei termovalorizzatori. Nei prossimi giorni, poi, dovrebbe essere deciso l’affidamento dell’impianto di Acerra dove l’impegno della Fibe sta per concludersi. Entro gennaio dovrebbe entrare in funzione la prima linea di lavorazione e la società incarica di gestirlo dovrà affiancare i dipendenti già al lavoro nella fase di collaudo. d.d.c.
Il Mattino il 23/09/08