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Giugliano. Abusi edilizi: il piano di demolizione del Comune seleziona già i primi ventinove manufatti

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Sei mesi per studiare il caso Giugliano: «La sinergia è l’unica via di uscita, non serve abbattere venti o trenta case all’anno – dice l’assessore al Territorio Roberto Castelluccio – Dobbiamo trovare una soluzione tra i due estremi: abbattere tutto, lasciare tutto come sta». In campo l’attivazione del monitoraggio satellitare e il completamento dell’esame delle pratiche di condono. Si discuterà anche del Piano urbano comunale. Il dibattito sul destino delle palazzine costruite illegalmente e sequestrate (in seguito all’inchiesta che ha portato in carcere 39 tra vigili, imprenditori e dipendenti comunali) è ancora aperto ma i residenti che hanno partecipato al consiglio comunale a tema sono tornati a casa confidando in una sanatoria, anche se dietro l’angolo potrebbe esserci l’arrivo dei primi ordini di sgombero. In aula si ritorna stasera, ma l’argomento abusi è ritenuto esaurito. «Non siamo entrati nel dettaglio di una proposta concreta – attacca l’ex sindaco Francesco Taglialatela – e dei criteri per evitare sperequazioni nelle scelte». Decisioni che riguarderanno anche il destino degli ottocento immobili per i quali sono già esecutive le ordinanze di abbattimento. Il piano di demolizione del Comune seleziona già i primi ventinove. Resta da sciogliere la carenza di risorse: solo per questa prima tranche sarebbero necessari oltre cento milioni di euro. Un eventuale debito con la Cassa depositi e prestiti ricadrebbe comunque sulle casse comunali. Il prossimo tavolo della task force è fissato in Regione il 7 ottobre, ma prima di allora potrebbe essere convocato un nuovo incontro in Prefettura. La situazione è complessa. Resta da chiarire la vicenda delle lottizzazioni abusive. Le famiglie si dicono all’oscuro delle illegalità per le infrastrutture. Dalla commissione urbanistica, presieduta da Giulio Di Napoli, Pdl, l’invito a mettere mano subito al vecchio piano regolatore. Pronti al dialogo dal Pd: «Il percorso deve essere unitario e bisogna agire nel pieno rispetto della legalità, chiave di volta per archiviare anni di abusi», dice il consigliere Luciano Pennacchio. Il primo cittadino accoglie la necessità di rivedere il Piano regolatore, sollecitata anche dal consigliere Giovanni Russo e da Giulio Pezzella, Udeur. «Non andiamo alla ricerca di responsabilità – dice il sindaco Giovanni Pianese – Non siamo più in campagna elettorale, ora è necessario agire. Il Piano urbano è una prima risposta». Il dibattito è stato seguito con attenzione dalle famiglie di via Rannola che hanno assediato l’aula consiliare per capire l’orientamento dell’amministrazione comunale sul futuro degli immobili abusivi sequestrati nei mesi scorsi sul litorale e hanno applaudito la relazione dell’assessore al Territorio Castelluccio che ha annunciato una fase di studio di sei mesi durante la quale «ogni decisione verrà presa assieme agli enti della task force istituita su pressione della Procura, tutti i partiti, anche dell’opposizione e, soprattutto, con la gente. Fermo restando la necessità di agire secondo legge e dare un segnale forte contro l’abusivismo edilizio».

Tonia Limatola
Il Mattino il 26/09/08

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