Mugnano – Una storia triste ma molto sentita, quella di P., bimba nigeriana di sette anni. Triste, perché P. è affetta da anemia falciforme; molto sentita, perché intorno a lei si è stretta tutta Mugnano, soprattutto i giovani dell’associazione culturale «Noi e il domani». Questi ragazzi hanno deciso di tendere una mano amica alla bimba sfortunata e a sua madre, devolvendo loro l’intero ricavato delle vendite dei biglietti della rappresentazione teatrale «Nu’ bambiniello e tre San Giuseppe», messa in scena il week-end scorso al teatro Santa Teresa in via Nicolardi a Napoli.
Una vita puntellata da cure e visite mediche quella della piccola nigeriana, nel cui sguardo però si legge tanta, tanta speranza. Ida e i suoi compagni, dopo aver conosciuto la bimba e la sua particolare storia, hanno subito deciso di passare all’azione destinando proprio a lei i proventi della loro performance teatrale.
L’anemia falciforme è una malattia genetica del sangue che si accompagna a episodi dolorosi in tutto il corpo. La bimba vive una vita contrassegnata dalla sofferenza, con frequenti dolori alle mani e ai piedi. È qui in Italia con la sorella di sei anni e la madre, quest’ultima incontra molte difficoltà a trovare un lavoro, dovendo recarsi costantemente in ospedale per i controlli e le trasfusioni di cui la piccola ha bisogno.
L’associazione, che ha come presidente Livio Sanseverino, non è nuova a queste iniziative. Ogni anno i ragazzi destinano il ricavato del loro spettacolo a un caso difficile. Inoltre quest’anno – come commenta Livio – l’attenzione sarà rivolta anche alla parrocchia Sacro Cuore di Arzano, dove monsignor don Giovanni Bianco ha istituito un servizio mensa per i poveri, a quali spesso mancano abiti e scarpe.
«È una bella struttura che funziona esclusivamente grazie al volontariato dei fedeli, molti dei quali si sono improvvisati cuochi e camerieri pur di sostenere questa missione», conclude il presidente.
LAURA TADDEO – “Il Mattino” del 20 maggio 2003
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